(Teleborsa) - L'Eurozona resta stretta nella morsa di una profonda recessione, che colpisce indistintamente l'industria ed i servizi. Il quadro pessimistico è stato disegnato dagli ultimi dati sui PMI, che si confermano in contrazione per entrambi i settori.
"Il valore finale PMI sull'eurozona (l'indice composito si assesta a 46,4 punti) è aumentato leggermente rispetto alla lettura di maggio. Nonostante questo aumento durante il secondo trimestre del 2012 - sottolinea il capo economista di Markit Chris Williamson - nell'eurozona non si riesce ad evitare la più forte crisi trimestrale in tre anni. L'indagine mostra come l'economia si è contratta di circa lo 0,6% nei tre mesi fino a giugno".
L'indice PMI dei servizi si è attestato a 47,1 punti, meglio dei 46,8 della stima flash e dei 46,7 del mese di maggio, ma non abbastanza da segnalare un miglioramento delle condizioni generali del terziario. Lunedì, un quadro analogo era stato offerto dal PMI manifatturiero, sceso a 45,1 punti a giugno, anche se superiore ai 44,8 della stima preliminare.
A giugno la crisi economica nell'eurozona si è estesa per il quinto mese consecutivo, dato che la crisi finanziaria e quella politica continuano ad avere forti impatti sia sul settore manifatturiero che terziario. I dati indicano anche che a giugno la crisi economica ha continuato ad espandersi dalla periferia fino alle nazioni maggiori, Germania compresa. L'Italia e la Spagna rimangono in forte recessione.
Unica nota positiva è l'Irlanda, che proprio ieri ha annunciato un rientro sul mercato dei capitali, dopo l'assenza imposta dal ricorso agli aiuti della UE. Il Paese mostra un progressivo miglioramento delle condizioni economiche, tanto che l'indice PMI torna in espansione a 51,4 punti.