(Teleborsa) - I consumi stentano a decollare, anzi si mostrano decisamente in contrazione. A rilevarlo l'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che nel mese di maggio segnala una riduzione del 2,3% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,9% rispetto al mese precedente.
Il dato, fortemente negativo dell'ultimo mese, come spiega Confcommercio, segue la pesante riduzione del 5,4% registrata ad aprile. Questo evidenzia lo stato di estrema criticità della domanda per consumi, che si trova in una delle fasi più difficili della nostra recente storia economica.
Il tutto condito da dati congiunturali non entusiasmanti che vedono scendere il mercato del lavoro.Dopo 14 mesi di continuo aumento, il tasso di disoccupazione ha mostrato una contenuta riduzione, scendendo al 10,1% dal 10,2% di aprile, sintesi di una crescita modesta degli occupati e di una contenuta flessione dei disoccupati.
La dinamica tendenziale dell'ICC di maggio riflette un aumento dello 0,6% della domanda relativa ai servizi ed una riduzione della spesa per i beni del 3,3%). Per l'abbigliamento e le calzature (la spesa scende del 3,9%, l'alimentare le bevande e i tabacchi dell'1,7% ed i beni e servizi per la casa del 2,6%.
La contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie nel mese di maggio, rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, si inserisce in un contesto che vede ormai da mesi una situazione di continuo ridimensionamento della domanda, che ha assunto nel mese di aprile toni preoccupanti.
In ulteriore diminuzione sono risultati, anche a maggio, i consumi per alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa. Continuano a fare eccezione alla generalizzata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni che salgono del 2,3%.