(Teleborsa) - La tensione torna a crescere sui mercati europei, provocando l'ennesima impennata dei rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi più a rischio, come i Bonos spagnoli. A tenere alta la soglia di allerta è l'incontro dell'Eurogruppo, che però dovrebbe essere più orientativo che operativo, anche se i mercati aspettano una decisione quanto meno riguardo allo 'scudo anti-spread'.
Come noto, Madrid è assillata dal trend crescente del costo del suo rifinanziamento, che provoca un ampliamento del differenziale rispetto al benchmark europeo, oltre la soglia di tolleranza per le casse statali. UN prolungamento di questa situazione potrebbe infatti mettere in ginocchio le casse spagnole.
Il fronte pro scudo è capitanato dal Premier italiano Mario monti, che lo ha proposto per primo, anche se ha detto che l'Italia non avrà bisogni di farvi ricorso. Negli ultimi tempi, Roma si è assicurata anche l'appoggio di Parigi, dopo aver rinnovato i voti di fratellanza con Berlino nel bilaterale tenutosi a Roma la scorsa settimana. Ma c'è anche il fronte che osteggia questa misura, giudicata inopportunamente costosa, formato da Finlandia ed Olanda.
Intanto, i rendimenti dei Bonos decennali si sono catapultati nuovamente sui record storici al 7,1%, portando lo spread rispetto al Bund a 579 punti. Sale anche lo spread BTP-Bund a 481 punti.