(Teleborsa) -
Israele ha promesso di mettere nel mirino delle proprie azioni militari i leader di
Hamas, dopo l'uccisione di tre comandanti delle proprie milizie avvenuta ieri. Potrebbe essere questa la nuova politica dell’intelligence israeliana, per far commettere errori ad Hamas e indebolirne la struttura militare.
Il ministro della Difesa,
Moshe Ya'alon, ha detto che "le forze israeliane continueranno a dare la caccia e attaccare i leader di Hamas, in qualsiasi momento e ovunque si trovino".
Gli obiettivi dell’attacco di ieri erano gli alti comandanti di una falange della milizia di Hamas, note come le
Brigate Al-Qassam, che hanno ucciso più soldati nelle ultime sei settimane che in qualsiasi dei conflitti militari di Israele dal Libano guerra del 2006.
Le incursioni di Israele sui tre comandanti di Hamas, che mirano direttamente al suo capo militare supremo,
Mohammed Deif, hanno anticipato violentissimi scontri con lancio di razzi sul territorio israeliano e attacchi aerei sul territorio palestinese.
L'ondata di violenza rischia di sopraffare gli sforzi egiziani per fermare le ostilità che durano ormai da sei settimane, che hanno ucciso 2.083 palestinesi, tra cui 27 di ieri, secondo i funzionari di Gaza e 67 di parte israeliana.
"Lo scopo di Israele è quello di eliminare le varie leadership di Hamas e la loro capacità di combattere efficacemente". Ha detto
Shabtai Shavit, che ha comandato i servizi del Mossad dal 1989 al 1996.
Hamas ha giurato di vendicarsi, individuando come obiettivo principale l’aeroporto internazionale
Ben-Gurion a Tel Aviv.