(Teleborsa) -
Dopo ben due settimane di sciopero, che ha letteralmente paralizzato la sua attività, la compagnia aerea franco-olandese
Air France-KLM si è piegata a convocare i sindacati, per discutere delle proteste dei suoi dipendenti, che la accusano di voler trasformare l'azienda in una low cost.
E' in corso un vero e proprio
braccio di ferro fra l'azienda ed i piloti, che stanno portando avanti una vera e propria serrata, tenendo
a terra almeno il 60% dei voli e facendo schizzare i prezzi dei voli domestici, su cui operano varie compagnie minori.
Il motivo del contendere è la controllata olandese
Transavia, che rappresenta uno dei driver della strategia di sviluppo del vettore d'oltralpe. Il suo
piano di espansione, infatti, ha fatto scattare l'allarme fra i piloti di Air France, nel timore che, alla lunga, le
retribuzioni possano essere riallineate al ribasso, sui livelli di una low cost.
Infatti, gli stipendi dei dipendenti di Transavia, che è una low cost, sono nettamente inferiori a quelli dei colleghi francesi e si calcola che i
costi complessivi siano di circa il 25% inferiori a quelli della controllante, mentre quelli relativi alle
retribuzioni dei piloti almeno il 50% inferiori.
Il numero uno di Air France Alexandre de Juniac ha tentato di allentare la tensione, annunciando una sospensione sino alla fine dell'anno del progetto di creazione di una filiale europea di Transavia, in attesa di discutere con i sindacati degli sviluppi e delle garanzie.
Tuttavia, la risposta dei
sindacati è stata molto negativa, cosicché il management di Air France è stato accusato di oscurantismo e la proposta di congelare il progetto per il 2014 è stata bollata come una
"provocazione" ed una "cortina di fumo".
Nel frattempo, l'azienda ha stimato che lo sciopero dei piloti possa provocare perdite fino a 20 milioni di euro al giorno. Il titolo Air France-KLM, alla borsa di Parigi, cede oggi solo uno 0,58%, ma accusa una flessione più forte dell'8% in una settimana.