(Teleborsa) - La fuga di capitali italiani verso la Svizzera, come scelta difensiva a salvaguardia dei propri risparmi dall'aggressione del Fisco, è ormai una certezza, e, la stretta seguita alla manovra del neo governo Monti ne sta rafforzando il movimento. La cosa che forse desta però più sconcerto ora, è che a fare la fila alle fiduciarie di Lugano non sono soltanto i ricchi ma anche padri di famiglia spaventati dall'attuale situazione economica in cui regna il nostro Paese e non solo.
L'altalenarsi dello spread durante il governo Berlusconi rafforzatosi poi dal più recente rigore del neo governo Monti ha fatto sì che un pezzo dell'Italia benestante abbia deciso di trasferire i propri soldi verso un porto al momento ritenuto più sicuro.
A quanto si apprende infatti, dai 330 transitanti sottoposti in dogana a controlli del 2009 si è passati ai 615 del 2010, fino ai 723 dei primi dieci mesi di quest’anno.