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Fiat, per Marchionne solo l'export eviterà la catastrofe

Economia
Fiat, per Marchionne solo l'export eviterà la catastrofe
(Teleborsa) - L'apertura all'estero della Fiat è l'unica via per evitare la catastrofe, parola di Sergio Marchionne. Intervenendo all'assemblea dell'Unione Industriali di Torino, il numero uno del Lingotto ha toccato il tema caldissimo degli ultimi giorni, il futuro di fiat in Italia e le prospettive del mercato dell'auto.

"Non siamo a caccia di voti", ha detto Marchionne, che ha voluto chiarire la posizione di Fiat, sottolineando che, data la situazione si aprivano due strade: ridurre la capacità produttiva e licenziare moltissimi dipendenti, con grave danno per l'Italia, oppure cercare la via di sbocco all'estero, sfruttando potenzialità e competenze dei tecnici italiani. Questa seconda strada è quella scelta dalla compagnia torinese e prospettata dai vertici di Fiat al Premier Mario Monti, nel corso dell'incontro tenutosi sabato scorso.

L'annuncio choc di Fiat della volontà di ritirare il progetto Fabbrica Italia, la scorsa settimana, aveva sollevato un vero e proprio vespaio, non solo a livello sindacale, ma anche nel mondo dell'imprenditoria. Fra i più agguerriti c'è Diego della Valle, patron della Tod's, che ancora oggi non le ha mandate a dire alla Fiat. Marchionne però ha risposto a tono: "Della Valle smetta di rompere le scatole". Poi, ha aggiunto che con quello che Tod's investe in ricerca e sviluppo in un anno "la Fiat non ci fa neanche un parafango".

Infine, Marchionne ha toccato l'argomento Volkswagen, citato anche da Della Valle, augurando il benvenuto al competitor tedesco, ma ribadendo che l'Alfa Romeo non è in vendita.
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