Facebook Pixel
Milano 23-apr
0 0,00%
Nasdaq 23-apr
17.471,47 +1,51%
Dow Jones 23-apr
38.503,69 +0,69%
Londra 23-apr
8.044,81 +0,26%
Francoforte 23-apr
18.137,65 +1,55%

Consulta, la candidatura di Bruno suscita forti polemiche

Politica
Consulta, la candidatura di Bruno suscita forti polemiche
(Teleborsa) - Dopo la tredicesima fumata nera per l'elezione dei due giudici della Consulta, continua a suscitare polemica la candidatura, da parte di Forza Italia, di Donato Bruno alla Corte Costituzionale, organo di garanzia costituzionale cui è demandato il compito di giudicare la legittimità degli atti dello Stato e delle Regioni,dirimere eventuali conflitti di attribuzione tra i poteri di dette istituzioni e tra le Regioni stesse, ed esprimersi su eventuali atti di accusa nei confronti del presidente della Repubblica.

In due interviste rilasciate sulla stampa, il candidato di Forza Italia analizza la sua posizione anche in scia ai giudizi rilasciati da alcuni deputati, sull'opportunità politica di assumere la carica anche in presenza di pendenze giudiziarie.

Il caso in questione sarebbe il fallimento della società Itierre di Isernia, già quotata in borsa, per la quale il vicepresidente del Senato, Bruno, sarebbe indagato.

"Sto ricevendo attestati di stima e testimonianze di affetto. Tutti mi dicono che si va avanti", ha detto Bruno. "Berlusconi mi ha detto di non parlare e di tenere un profilo basso, ma non capisco perché si continui a parlare di una cosa oramai vecchia di sei mesi".

Dal PD si levano le maggiori contestazioni, "Bruno di deve ritirare", ha dichiarato il senatore del PD ed ex magistrato,Felice Casson. "E' un problema di opportunità politica, perché dal punto di vista giuridico non esiste alcun obbligo di passi indietro o di incompatibilità", spiega l'ex magistrato.

Sempre secondo Casson, qualora venisse eletto Bruno alla Consulta, "si tratterebbe di un componente della Corte Costituzionale, eventualmente implicato in indagini di natura penale".

L'analogia riporta al caso del Ministro Cancellieri, quando il PD chiese con forza le dimissioni del ministro, per cui, secondo Casson, "bisognerebbe essere coerenti anche nella vicenda Bruno".
Condividi
```