(Teleborsa) - Tornano alla ribalta le voci di un possibile intervento della banca centrale cinese per allentare la liquidità, date le condizioni sempre più tese del mercato, in una fase così delicata per la crescita della più grande economia in Asia. La Cina, infatti, ha
superato le attese di crescita nel secondo trimestre, confermando una ripresa dopo un periodo buio.
Che l'attività sia in fermento lo confermano anche le condizioni creditizie, sempre più esasperate, come confermato dal balzo dei tassi interbancari a sette giorni, un indicatore delle condizioni di liquidità del mercato creditizio cinese. Il tasso sui pronti contro termine a sette giorni è salito ancora al 4% dal 3,84% precedente, anche se resta ben lontano dai picchi del 25% toccati un anno fa.
La dinamica dei tassi, dunque, ha rialimentato voci di un intervento della People Bank of China, che potrebbe agire sui mercati per aumentare la liquidità. Si parla di una iniezione di circa 50 miliardi di yuan, pari a 8 miliardi di dollari, come è accaduto spesso nelle ultime settimane, nel tentativo di calmierare il mercato.