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Retribuzioni al palo. Cresce anche l'attesa per il rinnovo

Economia, Macroeconomia, Welfare
Retribuzioni al palo. Cresce anche l'attesa per il rinnovo
(Teleborsa) - Retribuzioni ancora al palo in Italia dopo i timidi segni di vitalità mostrati a giugno. Nel mese di luglio, secondo i dati Istat, le retribuzioni contrattuali orarie sono rimaste ferme rispetto al mese precedente, anche se segnano un aumento dell'1,1% nei confronti dello stesso periodo del 2013. La crescita annua però è anche la più bassa degli ultimi trent'anni e segna il minimo dal 1982.

L'aumento è stato determinato perlopiù dal settore privato, che ha visto salire le retribuzioni dell’1,4%, mentre tutto tace sul fronte degli statali, dove le retribuzioni restano ferme a causa del congelamento degli stipendi nel pubblico impiego.

Complessivamente, nei primi sette mesi del 2014 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013.

Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 59% nel totale dell’economia e del 47% nel settore privato. Cresce esponenzialmente il periodi di attesa di rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto, che è in media di 31 mesi per l’insieme dei dipendenti (era 25,8 a luglio 2013) e di 16,1 mesi per quelli del settore privato.
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