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Cipro: la battaglia contro la crisi del debito è iniziata

Economia
Cipro: la battaglia contro la crisi del debito è iniziata
(Teleborsa) - Il nuovo mese inizia con molte novità per Cipro. La piccola isola del Mediterraneo, che la scorsa settimana aveva presentato all'Unione Europea la richiesta di aiuti finanziari diventando il quinto Stato dell'Eurozona a capitolare sotto i colpi della crisi del debito, ha iniziato il cammino verso il riscatto.



Per prima cosa, il Governo ha salvato la Cyprus Popular Bank acquistandone 1,796 miliardi di euro di azioni al fine di poterle far raggiungere un core tier 1 al 9% entro il 30 giugno, come richiesto dall'European Banking Authority (EBA).

Poi, ha aperto le porte all'incursione della Troika (Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea) che domani sarà a Nicosia per iniziare una tre giorni di discussioni con Esecutivo, autorità bancarie, parti politiche e sindacati del Paese.
La corposa delegazione internazionale (si parla di ben 30 funzionari) avvierà un'analisi sugli Istituti di credito, molto esposti al debito della Grecia (circa 22 miliardi di euro), sui bilanci statali e sull'outlook economico di lungo periodo della Nazione.

L'apertura di Cipro ai 'commissari' è molto significativa: la riottosità del Paese all'idea di dover sottostare ad un piano di austerity imposto dall'alto è infatti cosa nota.
Per questo Nicosia non ha mai fatto mistero di preferire in tal senso gli aiuti dai partner comunisti, ovvero Russia e Cina.
Tra l'altro, sembra che nonostante l'SOS all'Europa, non abbia affatto abbandonato l'idea di chiedere prestiti anche a Russia e Cina. Del resto, in questo momento non può accedere al mercato dei finanziamenti a causa del suo rating 'spazzatura'. Per il momento sopravvive con i 2,5 miliardi prestati da Mosca, ma queste riserve dovrebbero finire entro la fine dell'anno.

Una curiosità: paradossalmente, proprio ieri Cipro ha iniziato il proprio turno alla Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea prendendo il testimone dalla Danimarca fino alla fine di quest'anno.
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