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Inflazione alle stelle. Si teme impatto aumento IVA

Macroeconomia, Politica
Inflazione alle stelle. Si teme impatto aumento IVA
(Teleborsa) - L'inflazione in Italia ha accelerato al 3,1% nel mese di settembre, rispondendo anche ad un aumento della crescita nella media dell'Eurozona, che si porta al 3%. Sebbene, l'inflazione acquisita per il 2011 resti ferma al 2,6%, il tasso tendenziale si riporta sui massimi del 2008. Questa volta, però, non è tanto l'energia a trainare i prezzi in Italia, bensì gli aumenti registrati nei settori dell'abbigliamento ed accessori, della ristorazione e ricreativo e dell'istruzione. Un effetto preliminare dell'aumento dell'IVA?

Non la pensa così Confcommercio. "La tempistica delle rilevazioni dei prezzi non ha consentito di incorporare l'aumento dell'aliquota IVA", sottolinea Confcommercio, commentando i dati e diffidando da eventuali strumentalizzazioni del dato. Inoltre, l'associazione dei commerciali sottolinea come il dato fosse ampiamente atteso e che gran parte degli aumenti rilevati oggi sono dovuti a fattori stagionali e al rinnovo dei listini. "E' chiaro dunque che chi avrà i margini per sterilizzare gli effetti dell'aumento dell'Iva lo farà - sottolinea Confcommercio - ma è altrettanto evidente che chi non ha questi margini sarà costretto a trasferire sui prezzi tutto o in parte l'aumento dell'Iva che comunque esplicherà in pieno i suoi effetti ad ottobre".

Un parere parzialmente difforme è quello della Confesercenti, che sottolinea come l'effetto delle politiche fiscali, in particolare riguardo l'IVA, sia appena iniziato. L'associazione, ricordando come sia difficile per le imprese assorbire questi effetti, ha lanciato una nuova accusa alla politica economica del Governo, che ancora una volta si rivela "incapace di rimettere in moto la crescita".

Preoccupato anche il mondo agricolo, che denuncia l'esistenza di possibili speculazioni dall'aumento dell'IVA. "Occorre vigilare affinché l’aumento dell’Iva non sia l’occasione per speculare con aumenti di prezzo ingiustificati su beni indispensabili per i cittadini e le imprese", ha detto Coldiretti, ricordando che la previsione per novembre è di un 3,5% e che gli aumenti maggiori restano nell'ambito dei carburanti, che penalizzano le attività che dipendono dal trasporto su gomma. "Ora il rischio è che la situazione peggiori nei prossimi mesi", aggiunge la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), la quale teme che l'Italia pagherà un costo salatissimo per la ripresa.

Vigili anche le associazioni dei consumatori, come Adiconsum, che attende per ottobre il salasso dell'aumento dell'IVA. I consumatori tornano a chiedere interventi al Governo, per stimolare i consumi, la produzione, l'occupazione e lo sviluppo.
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