(Teleborsa) - Il sanguinoso
conflitto che divampa nella zona orientale dell’Ucraina sta recidendo le arterie economiche della Nazione.
Gli
effetti si fanno sentire in diversi settori, anche a centinaia di chilometri dalle zone dei disordini, come quello dell’
elettricità e della trasformazione dei prodotti
alimentari. Le centrali elettriche delle zone occidentali del paese sono in sofferenza di carbone a causa delle interruzioni del flusso minerario, mentre a Kiev, uno dei maggiori produttori di pollame, tra i più grandi dell’Ucraina, sta cercando all'estero le uova da incubazione, per difficoltà logistiche avute nella zona di Donetsk, devastata dalla guerra.
Mesi di combattimento hanno lasciato ai ribelli filo-russi il controllo di un’ampia fascia delle regioni orientali dell'Ucraina, che hanno generano quasi un quarto della produzione industriale dell’intero paese.
Gli
effetti a catena di fabbriche inattive vengono traslati attraverso un'economia che rischia una contrazione del 10% nel 2014, secondo stime della banca centrale dell'Ucraina.
Il Fondo monetario internazionale dice che
17 miliardi dollari già erogati all’Ucraina,
potrebbero non essere sufficienti per evitare un default.
"Tutto è interconnesso, per cui anche le aziende che operano nel resto dell'Ucraina soffriranno", ha detto Liza Ermolenko, analista della filiale londinese di Capital Economics. "Il conflitto sta incidendo sull’intera filiera economica, della moneta, alle banche, per finire all'inflazione e alla fiducia tra i vari operatori economici che rischia di uscire sbriciolata".