(Teleborsa) - Negli ultimi mesi le divergenti vedute dei Paesi dell'Unione Europea sulle questioni ambientali stavano rischiando di far perdere all'Unione Europea lo status di leader mondiale nella lotta contro il cambiamento climatico.
Fortunatamente il
Consiglio Europeo ha schiarito le idee e così all'alba, dopo una lunga maratona notturna, il Blocco dei 28 ha trovato la quadra sui
nuovi target climatici.
"Accordo fatto!", ha esultato in un tweet il Presidente del Consiglio Europeo,
Herman Van Rompuy, aggiungendo che l'obiettivo più ambizioso è quello di
tagliare almeno del 40% le emissioni di gas serra entro il 2030, rispetto ai livelli registrati nel 1990.
Altro target importante è quello di far
salire almeno al 27% la quota di energie rinnovabili.
Il tutto, con un occhio ai costi, che dovranno essere contenuti.
Con questi accordi l'Unione Europea batte tutti sul tempo in vista dell'importantissimo
meeting sul clima organizzato dalle
Nazioni Unite, previsto a Parigi per la fine del 2015 dopo l'incontro fallimentare di Copenhagen di cinque anni fa.
Non solo: questo passo avanti obbligherà altri grandi Paesi "inquinanti" quali Stati Uniti e Cina a fare di più in materia di riduzione delle emissioni.