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Il Banco Espirito Santo rivela un maxi buco nei conti. E l'incubo ritorna

Economia
Il Banco Espirito Santo rivela un maxi buco nei conti. E l'incubo ritorna
(Teleborsa) - Sono passati 21 giorni dalla deflagrazione del caso Santo Espirito, da quando, cioè, una holding del Banco Espirito Santo ha dichiarato di avere seri problemi ad onorare alcune scadenze.
Da allora le azioni della big bank portoghese, nonostante le sospensioni strategiche decise dalla Consob lusitana e le rassicurazioni del Governo sulla sua solidità, hanno quasi dimezzato il proprio valore e fatto tremare la finanza europea.

Dopo qualche giorno di calma apparente (ma nel frattempo ha alzato bandiera anche un'altra società della complessa galassia Espirito Santo, Rioforte) l'incubo è tornato a turbare i sonni della banca portoghese e con lei della Borsa di Lisbona.

Il Banco Espirito Santo ha alzato il velo sui conti del 1° semestre rilevando una maxi perdita di 3,6 miliardi (la più alta mai riportatata nella storia del Portogallo) di euro che ha fatto scendere i requisiti patrimoniali sotto il minimo richiesto dalla Banca Centrale portoghese.

Questo rosso, ha spiegato il BES, è dovuto ai 4,25 miliardi di euro di costi straordinari legati al crack delle varie holding. Tradotto, significa che Espirito Santo International, l'entità da cui è partito il crack, ha usato l'Istituto lusitano come bancomat da cui prelevare fondi difficilmente recuperabili.

Per far sì che il buco nei conti non causi danni patrimoniali, il Banco sarà dunque costretto a procedere con operazioni di rafforzamento del capitale.

Un'altra cattiva notizia per gli investitori, che hanno ricominciato a vendere in massa i titoli BES. In questo momento stanno perdendo a Lisbona il 37,4% dopo una sospensione iniziale. Il PSI 20, l'indice che comprende i 20 titoli portoghese ad elevata capitalizzazione, sta invece cedendo oltre 3 punti percentuali.
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