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Marchionne ai manager Fiat: "Non vi abbandono ma serve impegno di tutti"

Economia
Marchionne ai manager Fiat: "Non vi abbandono ma serve impegno di tutti"
(Teleborsa) - "Non ho mai smesso di occuparmi della Fiat e non ho intenzione di farlo. Non ho intenzione di abbandonarvi".
Così si è espresso l'Amministratore Delegato della casa d'auto torinese, Sergio Marchionne, in occasione dell'incontro di oggi pomeriggio con i dirigenti del Gruppo. Un meeting corale, si può dire, dal momento che oltre 6 mila dipendenti, tra manager, quadri, impiegati e professional della Fiat, sono accorsi al Lingotto per incontrare il manager e il Presidente, John Elkann. Obiettivo: fare il punto della situazione complessiva del Gruppo anche alla luce dell'incontro a Palazzo Chigi di sabato.

Marchionne ha affermato che è necessario "ripensare al modello di business" al quale si è abituati."Dobbiamo renderci conto che, viste le attuali condizioni della domanda di auto e le previsioni degli anni a venire, l'Italia e l'Europa non potranno per noi più essere i soli mercati finali. Il loro peso è diventato troppo piccolo. Dobbiamo pensare al settore dell'auto in Italia con una logica diversa, orientarlo in modo differente e attrezzarlo perché diventi un importante centro di produzione per le esportazioni fuori dall'Europa", specificando che questo vale soprattutto per gli Stati Uniti oltre che nel resto del mondo.
"Noi ci impegniamo a fare la nostra parte, ma da soli non possiamo fare tutto", ha poi affermato, aggiungendo che è necessario iniziare da subito a pianificare azioni a livello italiano ed europeo, per recuperare competitività internazionale. A questo proposito l'Amministratore Delegato ha sottolineato la necessità di flessibilità e certezza del diritto nelle relazioni industriali, sostegno alle esportazioni, politiche della Banca Centrale Europea per facilitare l'accesso al credito, condizioni di equità per tutti i costruttori europei garantite dalla Commissione di Bruxelles, "respingendo quei tentativi, specialmente da parte tedesca, di creare condizioni piu' favorevoli alla propria industria a scapito degli altri".

L'AD si è inoltre chiesto se valga la pena impiegare tante energie "in un Paese che non ci apprezza, che spera nei miracoli di un investitore straniero, che ci dipinge come sfruttatori incapaci. Ma poi mi sono reso conto che loro non sono la maggioranza e non sono certo la parte sana del Paese", ha affermato.

"La Fiat, la nostra nuova Fiat-Chrysler, è un'azienda forte e dai valori sani", ha affermato, concludendo: "anche questa volta in queste circostanze abbiamo preso un impegno e dobbiamo lavorare per portarlo a termine e anche se a volte tutto ciò si traduce nei toni duri e aggressivi che mi addebitano non e' altro che la tenacia di chi sa che ce la possiamo fare. Comunque, arriverà il momento della rivincita per Fiat: "non posso promettervi che sarà facile, ha aggiunto, ma "sono qui anche per dirvi di non arrendervi e che non siete soli".

"Era importante per me e per John Elkann parlare con i nostri dipendenti, bombardati da informazioni completamente sballate. Ai nostri dipendenti abbiamo detto noi la verità", ha detto uscendo dall'incontro.
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