(Teleborsa) -
Il costo della vita negli Stati Uniti è salito nel mese di giugno con minor vigore, rafforzando il punto di vista del Governatore della Fed,
Janet Yellen, che vedeva gli aumenti di maggio come temporanei.
L'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, dopo un guadagno dello 0,4% del mese precedente. I dati del
Dipartimento del Lavoro diffusi oggi a Washington mostrano un aumento dei valori "core" dello 0,1%, con esclusione dei costi sostenuti per l'alimentazione e i carburanti.
L'inflazione non è riuscita a ottenere un punto d'appoggio su cui scaricare la domanda globale, impedendo alle imprese di esercitare pressione sui prezzi. Se i prezzi rimangono sotto controllo, responsabili delle politiche della Fed possono mantenere i tassi di interesse bassi anche nel 2015.
"L'inflazione, almeno per il momento, non è un problema", ha detto
Nariman Behravesh, capo economista di IHS , che per l'ennesima volta riesce a prevedere con precisione la variazione dell'inflazione core. "Abbiamo avuto un po' di spavento, qualche piccola preoccupazione sugli aumenti dei mesi scorsi, ma abbiamo avuto conferme che l'inflazione è sotto controllo".
Futures sugli indici di borsa americani tengono i guadagni maturati dopo la pubblicazione del report. Il contratto sullo Standard & Poor 500 Index, scadenza settembre, sale in misura frazionale attestandosi a 1,974.3. Il rendimento sul benchmark a 10 anni del Tesoro è oggi del 2,48%rispetto al 2,47% ieri, per cui T-Bond in leggera flessione sui prezzi di borsa.