(Teleborsa) - L'industria italiana chiude un 2013 drammatico, ma vede qualche piccolo spiraglio all'inizio del nuovo anno. La conferma arriva dall'ultimo rapporto del centro Studi Confindustria sulla produzione, stimata in ripresa a gennaio dello 0,3%.
"Il primo trimestre del 2014 parte con un abbrivio negativo", conferma l'associazione di Vale dell'Astronomia, indicando però che "gli indicatori qualitativi anticipatori segnalano il proseguire di una tendenza positiva (seppur debole) della produzione". Infatti, la componente ordini del PMI manifatturiero indica a gennaio un significativo incremento (il secondo più ampio in quasi tre anni), mentre gli ordini esteri mostrano un forte progresso della domanda, grazie alle maggiori commesse provenienti soprattutto dagli USA.
Questa mattina l'ISTAT ha confermato che
la produzione industriale si è contratta dello 0,9% a dicembre. Un dato che è stato accolto con un certo malumore dagli operatori economici, che lanciano un allarme sulla stabilità della ripresa. "Il dato, che torna a registrare dopo tre mesi una riduzione significativa in termini congiunturali, pone degli interrogativi sulla qualità e la consistenza della tanto attesa ripresa dell'economia italiana", ha sottolineato Confcommercio, segnalando il rischio che "la nostra economia si avviti in una fase di continui 'stop and go' che non permette di avviarsi su un sentiero di miglioramento consolidato e duraturo in grado di produrre una crescita dell'occupazione e del reddito".
"In ogni caso – ammette l'Ufficio studi di Confcommercio - l'eventuale modesta ripresa che si osserverà nell'anno in corso, non accrescerà l'occupazione in modo significativo, restando quindi confinata alle statistiche piuttosto che produrre benefici tangibili per famiglie e imprese".