(Teleborsa) - Kent Brantly, un medico americano di 33 anni, direttore sanitario del centro per il monitoraggio di
Ebola in Liberia, è uno dei due cittadini americani che versano in gravi condizioni, per aver contratto la malattia infettiva. L'altra è un'impiegata americana dello stesso centro.
Ebola ha ucciso 672 persone, in quattro nazioni dell'Africa occidentale, da marzo. Quella ancora in corso, è la
peggiore epidemia da quando il virus è stato segnalato la prima volta in quella che oggi è la Repubblica Democratica del Congo, nel 1976.
Non è ancora stata trovata una cura adeguata e, dopo pesanti sintomi come emorragia oculare e nasale, può portare febbre alta fino alla morte, nel 90% dei casi.
L'
Organizzazione mondiale della Sanità, in un comunicato di ieri, sostiene che
più di 1.200 persone sarebbero state infettate.
Il virus Ebola si trasmette da animali selvatici, tra cui scimpanzé, gorilla e pipistrelli, come fa rilevare l'OMS di Ginevra.
Tra gli esseri umani si può diffondere attraverso il contatto con i fluidi corporei.
La Nigeria ha segnalato il primo caso la scorsa settimana, dopo che un cittadino liberiano infetto è atterrato a Lagos, la città più grande dell'Africa. A seguito di ciò la Liberia ha chiuso tutti i valichi minori, istituendo centri di monitoraggio presso i principali punti di ingresso, come gli aeroporti.