(Teleborsa) - Se la Germania credeva di essere scampata, almeno per il momento, alla scure delle agenzie di rating, si sbaglia di grosso. Perché un declassamento, alla fine, lo ha incassato.
Non dalla triade Standard & Poor's/Moody's/Fitch, né dalla cinese Dagong - che ultimamente tenta in tutti i modi di guadagnarsi un posto nel 'gotha' del rating - ma da dalla Egan-Jones, agenzia fondata nel 1995 che copre più di 1.200 emittenti di obbligazioni.
Ebbene, per Egan-Jones il merito creditizio di Berlino passa ora da AA a AA- con outlook negativo, a causa delle potenziali passività legate al fondo europeo salva-Stati, l' European Financial Stability Facility.
In pratica, spiegano dall'agenzia della Pennsylvania, il Paese potrebbe vedersela brutta a furia di salvare partner dell'Eurozona.
Da rilevare che Egan-Jones è mediamente più severa di S&P, Moody's e Fitch. Basti pensare che per lei il rating dell'Italia è già da qualche mese a livello di 'spazzatura' ('junk') e che aveva tolto la Tripla A agli Stati Uniti ancora prima della Dagong.