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Vino e distillati, sale la "febbre" spagnola

Economia
Vino e distillati, sale la "febbre" spagnola
(Teleborsa) - La crisi del settore vitivinicolo in Spagna sta contagiando anche il resto d'Europa, a causa di una misura controversa presa dall'esecutivo per risollevare il settore: lo scorso 9 luglio i governo iberico ha disposto la "distillazione obbligatoria" di 4 milioni di ettolitri di vino, per esaurire tutte le giacenze.

La mossa, che Madrid giudica in linea con le normative europee, ha di fatto creato una corsa dei viticultori a smobilizzare a "prezzi stracciati" tutte le giacenze, che altrimenti verrebbero cedute alle distillerie "gratis". Il risultato? Una turbativa della concorrenza del settore vinicolo e dei distillati che colpisce tutta l'Ue.

A denunciare la situazione è stato il presidente di AssoDistil, Antonio Emaldi, il quale ha puntato il dito su questa nuova forma di distorsione della concorrenza, dopo quella dell'invecchiamento "tarocco" del brandy. Quanto sta accadendo tocca particolarmente l'Italia che vede proprio nel vino uno dei suoi punti di eccellenza (per un approfondimento vedi anche la videointervista al Presidente di Federvini)

Il primo mercato che, letteralmente, sta andando in tilt è quello del vino da tavola a causa dell'invasione di vino spagnolo sottocosto, seguito da quello delle acquaviti e dei brandy e, da ultimo, dal mercato dell'etanolo per usi industriali, già sofferente per il progressivo calo dei prezzi.
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