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USA, le lobby spingono per ridurre le imposizioni fiscali off-shore

Economia
USA, le lobby spingono per ridurre le imposizioni fiscali off-shore
(Teleborsa) - Il numero delle società che fanno abitualmente "lobbying" sul governo USA per modificare le imposizioni fiscali, sono più che raddoppiate lo scorso trimestre. Ovviamente il tema dominante è quello di impedire al Congresso e all’amministrazione Obama, di imporre nuove restrizioni in tema di tassazione.

Novartis e Eaton Corporation, sono tra le aziende che hanno iniziato attività di lobbying sulle tasse e questioni connesse, dal 1 ° luglio.

Queste aziende potrebbero essere interessate dalle limitazioni che impediscono loro di caricare le proprie controllate americane come "debiti deducibili".

Altre aziende, come Medtronic e Mylan, che hanno risposte in sospeso con gli Enti Federali, hanno fatto pressioni sulla questione.

L'amministrazione Obama, lo scorso 22 settembre, ha proposto norme che limitavano la capacità delle aziende di utilizzare i profitti offshore, cioè fatti fuori dagli Stati Uniti, non tassati, se riallocano le proprie sedi in paesi a più bassa tassazione se non addirittura nei paradisi fiscali.

Nel trimestre appena trascorso, sarebbero 41 le aziende che hanno fatto pressioni sulla questione. L’attività di lobbying ha impiegato almeno sette ex membri del Congresso ed ex capi di stato maggiore, per arrivare fino al presidente repubblicano della commissione finanze del Senato.
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