Facebook Pixel
Milano 14:02
34.775,96 +0,05%
Nasdaq 27-mar
18.280,84 0,00%
Dow Jones 27-mar
39.760,08 +1,22%
Londra 14:02
7.954,55 +0,28%
Francoforte 14:02
18.488,87 +0,06%

Scuola, torna concorso religione ma ai precari viene negato il riservato

Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo, giudica "timido l’intervento apportato dalle Commissioni"

Economia
Scuola, torna concorso religione ma ai precari viene negato il riservato
(Teleborsa) - Nel 2020 si svolgerà il concorso ordinario per diventare docente di religione cattolica, con quota riservata del 35% ai precari, ma senza l’avvio di quella procedura straordinaria che Anief continua a reputare indispensabile per stabilizzare i precari storici che fanno supplenze anche da oltre 15 anni.



In attesa che si realizzi il concorso ordinario, si procede anche allo scorrimento delle graduatorie dei candidati risultati idonei in occasione della procedura del 2004, anche se i posti sono saturi: è quanto stabilito da un emendamento approvato dalle Commissioni Cultura e Lavoro della Camera al decreto salva-precari n. 126 sulle “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”, che da domani comincerà ad essere valutato dall'Aula di Montecitorio.

Il sindacato della scuola, Anief ricorda che aveva chiesto una procedura straordinaria accanto a quella ordinaria oltre al riconoscimento del servizio svolto per partecipare alle altre concorsuali, per reclutare almeno 5 mila precari sul 50% dei posti vacanti. Ma la decisione politica assunta non risolve il problema.

Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo, giudica "timido l’intervento apportato dalle Commissioni. La nostra richiesta era stata formulata nei giorni scorsi all'interno della trentina di emendamenti Anief al decreto salva precari, consegnati ai parlamentari delle Commissioni Cultura e Lavoro durante l’audizione tenuta alla Camera, nel giorno dell’ultimo sciopero con sit-in tenuto davanti a Montecitorio. Noi, come sempre, non ci arrendiamo e riproporremo ai deputati di presentare l’emendamento in Aula a Montecitorio e ancora ai senatori per il Senato, dove a breve giungerà il decreto 126 per la revisione finale".
Condividi
```