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Case, affitti più cari dopo i mesi estivi: +1,5%

Stabili i grandi mercati come Milano e Torino, Napoli sale (6,9%), Roma (-1%) scende

Economia
Case, affitti più cari dopo i mesi estivi: +1,5%
(Teleborsa) - Salgono in Italia i canoni d’affitto nel terzo trimestre con un incremento pari all’1,5% a una media di 9,7 euro/m2. A dirlo è l’ultimo indice dei prezzi di idealista Italia che rileva un sensibile incremento del 5,9% su base annuale. I mesi estivi sono stati caratterizzati da forti fluttuazioni dei prezzi nelle zone più orientate agli affitti stagionali.

“Come andiamo dicendo da tempo in Idealista, il mercato degli affitti è qui per restare. La domanda continua a crescere, soprattutto nei grandi mercati che sono la forza trainante per l'occupazione, ma anche nelle destinazioni turistiche dove si registrano forti oscillazioni di prezzo influenzate dagli affitti brevi o stagionali. Per contenere i prezzi in uno scenario di domanda crescente, la soluzione è promuovere politiche che favoriscano la comparsa di nuovo prodotto sul mercato e rendano l’affitto più sostenibile per i salari degli italiani”, ha affermato Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi idealista Italia.

Sono 14 le regioni italiane su 20 ad archiviare il trimestre estivo con un trend positivo, laddove gli incrementi più marcati si registrano in Calabria (11,8%), Valle d’Aosta (6,5%), Campania (6,3%) e Puglia (6%). Sul fronte dei ribassi si segnalano Sardegna (-13,5%) e Basilicata (-6,7%), di una certa entità anche i decrementi del Veneto (-2%). Correzioni a ribasso sotto l’1% per Lazio, Molise e Abruzzo.

Parlando di prezzi, la Lombardia è la regione più cara con 13,6 euro al metro quadro mensili, seguono Lazio e Toscana con 11,5 euro e 11,4 euro/m2. Dall’altro lato i prezzi di richiesta più bassi si trovano in Molise con 5,7 euro e in Sicilia, con 6 euro metro quadro.

Il mercato degli affitti è soggetto a forti fluttuazioni di prezzo a livello di aree provinciali, con una netta prevalenza di segni positivi, che interessano 80 delle 106 macroaree monitorate; Trieste, Savona e Rovigo sono rimaste invariate. Dopo i mesi estivi le variazioni più marcate incidono nelle zone dove le locazioni stagionali inducono i proprietari a elevare le loro richieste oltre i consueti valori di mercato come Ravenna (29,5%), Sassari (23,1%) e Oristano (18,7%), ma anche in provincia di Crotone (15,3%) e Lecce (14,2%) gli aumenti sono a due cifre. All’estremo opposto i ribassi più significativi del trimestre si sono registrati a Venezia (-13,2%), Rimini (-12,7%) e Cagliari (-11,4%).

Con una richiesta media di 18,3 euro mensili, la provincia di Ravenna è nettamente l’area provinciale più cara d’Italia per quanto riguarda gli affitti. Seguono poi sul podio Milano (17,5 euro/m2), Firenze (13,8 euro/m2) e Lucca (13,5 euro/m2). Nella parte bassa del ranking si confermano fanalino di coda le province di Caltanissetta (4,1 euro/m2) e Avellino, insieme con Enna, con una richiesta di 4,4 euro mensili.

Il 60% delle città capoluogo italiane segna un aumento delle richieste da parte dei proprietari con incrementi maggiori a Cesena (12,4%), Bolzano (11,5%) e Aosta (10,1%). All’opposto, sono Urbino (-19,7%), Cagliari (-10,1%) e Caltanissetta (-8,1%) a segnare i cali maggiori.

Osservando i grandi mercati, Napoli (6,9%) guida il trend rialzista davanti a Verona (4,8%), Firenze (2,6%) e Bologna (1,9%). Dopo i mesi estivi le locazioni segnano leggeri progressi per Venezia (0,2%), mentre Milano e Torino rimangono stabili. Ancora contrazioni invece per Genova (-0,2%) e Roma (-1%), e i grandi centri del sud Italia, come Palermo (-2,1%) e Bari (-4,8%).

Milano è prima nella classifica dei 106 capoluoghi italiani per quanto riguarda il prezzo della locazione per una richiesta che si attesta ora a 19 euro di media mensili. Alle spalle del capoluogo meneghino troviamo Venezia (16 euro/m²) e Firenze (15,9 euro/m²), che precedono Bologna (13,3 euro/m²), Bolzano (13,2 euro/m²) e Roma (13,1 euro/m²). I canoni più bassi d’Italia si trovano a Caltanissetta (3,8 euro/m²) che precede Reggio Calabria, con Agrigento e Cosenza, a 4,3 euro al metro quadro mensili.

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