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PNRR, Unione Consorzi Stabili Italiani: dividere i lavori da appaltare in lotti da 100 milioni

Economia
PNRR, Unione Consorzi Stabili Italiani: dividere i lavori da appaltare in lotti da 100 milioni
(Teleborsa) - L’Unione dei Consorzi Stabili Italiani - UCSI ha proposto di suddividere i lavori del Recovery Fund da appaltare in lotti di importo massimo di 100 milioni di euro. “Il PNRR sia lo strumento per sostenere e ridare nuova linfa alle piccole e medie imprese dopo un anno terribile a causa della pandemia – ha scritto in una nota il presidente dell'Associazione Francesco Vorro – In tal senso, è cruciale lo sviluppo di fenomeni imprenditoriali di aggregazione quali sono i consorzi stabili ed è altrettanto fondamentale la modalità con la quale le infrastrutture da realizzarsi andranno a gara".



Da qui la proposta della divisione dei lotti ponendo un limite a 100 milioni di euro. "Oltre tale soglia la concorrenza risulta di fatto inesistente con la conseguenza che alle gare possono partecipazione solo le grandi aziende”, ha sottolineato.

“Non è vero quanto sostengono molti, tra questi anche il dottor Pietro Salini, che 100 imprese da 1 fanno 1 impresa da 100 perché i medesimi consorzi sviluppano le economie delle PMI creando anche nuove grandi aziende che, in mancanza dello strumento consortile, rimarrebbero relegate a operare quali meri subappaltatori dei big, compresa la stessa WeBuild – si legge nella nota dell’Ucsi - Sono note le conseguenze non sempre edificanti del modello predicato dalle grandi, specie alla luce dei plurimi dissesti degli ultimi anni, risoltisi nel salvataggio, anche con fondi pubblici, dei big e nel fallimento delle piccole e medie imprese utilizzate quali subappaltatori”.

“Il tanto amato ‘modello Genova’, senz’altro lodevole per il contesto in cui è stato applicato, per stessa ammissione anche dell’attuale ministro Enrico Giovannini, si è reso possibile non certo per le deroghe, senz’altro intervenute, alla normativa nazionale o comunitaria), ma solo perché c’è stata una fase di progettazione accelerata, per essere il progetto acquisito senza gara, “donato” dal progettista, e approvato senza necessità di acquisire tutti i pareri necessari, collocandosi le opere sullo stesso tracciato del precedente Ponte Morandi", prosegue.

"Facciamo appello a Governo e Parlamento, perché questa può essere l’occasione giusta, per aiutare le PMI e dare una compiuta disciplina al settore mediante l’adozione del regolamento al codice degli appalti, peraltro il cui testo già risulta definitivamente condiviso da tutte le parti sociali”, ha concluso Vorro.
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