(Teleborsa) -
Novità sul ritrovamento dei resti dell'Airbus 320-232 della Egyptair, in volo da Parigi a Il Cairo,
scomparso dai radar giovedì notte, con 66 passeggeri a bordo.
Smentita dalla compagnia la notizia di ieri sul ritrovamento di due due oggetti arancioni al largo delle coste greche, le
forze armate egiziane hanno annunciato, nelle primissime ore della mattinata, il
ritrovamento di alcuni frammenti dell'aereo scomparso (forse anche resti umani) a circa 290 chilometri a Nord di Alessandria. La notizia è stata anche ripresa dalla comapgnia aerea.
Quel che è certo è che il velivolo, che aveva
40 mila ore di volo all'attivo (circa cinque anni e mezzo di volo continuativo) ed era stato
costruito nel luglio 2003 presso lo stabilimento di Tolosa, ha improvvisamente fatto
due brusche virate, per poi precipitare e sparire dai radar nello spazio aereo egiziano, a circa venti minuti di volo dall'aeroporto di destinazione.
Poco prima, uno dei piloti aveva avuto una
conversazione con la torre di controllo di un aeroporto greco, appariva tranquillo ed aveva anche parlato un tono scherzoso, salutando il collega in greco.
Sulle cause dell'incidente c'è ancora nebbia, mentre le autorità egiziane continuano ad indagare e non si sbilanciano. A livello internazionale, però, sembra quasi definitivamente scartata l'ipotesi di un guasto tecnico e si fa
sempre più concreta la possibilità che si sia trattato di un attacco terroristico. "Si potrebbe trattare di un atto terroristico, ma al momento non abbiamo certezze", ha ammesso il ministro dell'Aviazione egiziano Sherif Fatih in conferenza stampa, ma
fonti della Casa Bianca avallano l'ipotesi di una bomba.
La posizione del Presidente americano Barack Obama, in questo momento storico, slitta lievemente in secondo piano, per far posto ai due candidati di punta delle Primarie USA,
Hillary Clinton e Donald Trump, per una volta uniti nel giudizio sull'accaduto ed entrambi convinti che, dietro l'incidente, vi sia la
matrice terroristica.
"Incidente o terrorismo, nessuna strada è da scartare né da privilegiare", ha dichiarato il presidente francese,
Francois Hollande, confermando la posizione dell'Eliseo.