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Energia del mare, ENEA lancia prima indagine nazionale su nuove tecnologie per sfruttare correnti e onde

Nel Mediterraneo le coste occidentali della Sardegna e il Canale di Sicilia sono le aree con il più alto potenziale di energia dalle onde

Economia, Energia, Sostenibilità
Energia del mare, ENEA lancia prima indagine nazionale su nuove tecnologie per sfruttare correnti e onde
(Teleborsa) - Prende il via la prima ricognizione nazionale sulle nuove tecnologie per sfruttare l'energia da correnti di marea e onde marine. Lanciata da Enea nell'ambito di una campagna condotta insieme a Ocean Energy Europe (OEE), European Energy Research Alliance (EERA) e ETIP Ocean, l'indagine si svolge fino al 16 luglio in parallelo con quella degli altri 13 Paesi Ue della task force europea dell'energia dal mare, che da quest'anno è guidata da Enea per conto dell'Italia.

"L'incarico di guidare la task force suggella i tanti anni di lavoro a fianco di università e industria italiane sulle nuove tecnologie e sul calcolo del potenziale energetico del mare – commenta Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti e chair della task force europea –. La task force avrà il compito di traghettare il settore dell'energia dal mare dalla attuale fase di sviluppo tecnologico dei dispositivi alla piena operatività commerciale, attraverso l'incremento del livello di maturità tecnologica dei singoli dispositivi sperimentali e di tutta la filiera industriale, la ricerca di strumenti finanziari e lo sviluppo di standard e certificazioni ambientali".

"Grazie a questa indagine – spiega Maria Vittoria Struglia, ricercatrice del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti – potremo conoscere lo stato di avanzamento tecnologico dei progetti, i finanziamenti e gli incentivi disponibili per il settore a livello europeo. Ci sarà, inoltre, un focus su tutti gli aspetti cruciali che riguardano la fase di messa a mare dei dispositivi, come la disponibilità di laboratori naturali, l'infrastruttura di rete, le procedure autorizzative e la presenza o meno di una pianificazione dello spazio marittimo. Invitiamo tutti gli sviluppatori di prototipi di contattarci entro metà luglio".


Il cronoprogramma dell'Unione europea prevede che l'energia prodotta dal mare sia pari a 100 MW al 2025, 1 GW al 2030 e 40 GW al 2050. "Questo ritmo serrato – spiega Sannino – implica un cambio di passo imponente in meno di 30 anni, con una velocità che non ha precedenti nello sviluppo delle tecnologie energetiche: un fattore 400 tra il 2025 e il 2050. E, grazie alla ricerca tecnologica, il costo dell'energia da flusso di marea dovrebbe passare dai 15 ct€/kWh del 2025 ai 10 ct€/kWh nel 2030; mentre il costo dell'elettricità dalle onde è stimato in 20 ct€/kWh al 2025, in 15 ct€/kWh al 2030 e in 10 ct€/kWh al 2035".

La disponibilità di risorse energetiche marine in Europa è maggiore lungo la costa atlantica, ma anche il mar Mediterraneo offre opportunità interessanti sia per produzione energetica che per sviluppo di tecnologie. Dalle valutazioni Enea è emerso che le aree con il più alto potenziale di energia dalle onde sono le coste occidentali della Sardegna e il Canale di Sicilia dove il flusso medio di energia oscilla tra i 10 e i 13 kW/m. Nel contesto della transizione energetica verso tecnologie a basse emissioni di carbonio la produzione di energia dal mare nel Mediterraneo appare quindi oggi più che mai un’opportunità di crescita importante per il nostro Paese.

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