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L'FBI sblocca l'iPhone senza Apple. La replica: "il caso non doveva essere sollevato"

L'FBI sblocca l'iPhone senza Apple. La replica: "il caso non doveva essere sollevato"
(Teleborsa) - L'iPhone della discordia, che ha messo faccia a faccia Apple e l'FBI, viene violato dagli 007, che quindi fanno decadere le pendenze legali con la casa di Cupertino, che replica: "il caso non doveva proprio essere sollevato dalle autorità statunitensi".

Il governo statunitense è riuscito a sbloccare l'iPhone utilizzato dall'attentatore di San Bernardino senza dover più aspettare che Apple si decida a fornire il suo aiuto per accedervi. "Il governo è riuscito ad accedere con successo ai dati contenuti dell'iPhone di Syed Rizwan Farook per questo non ha più bisogno dell'assistenza di Apple", ha comunicato con una nota il dipartimento di Giustizia ieri sera.

Una mossa che mette fine a una battaglia legale tra il gigante tecnologico di Cupertino e il Federal Bureau of Investigation (FBI), dato che il dipartimento della Giustizia ha deciso, contemporaneamente, di archiviare la causa legale che mirava alla collaborazione della società della Mela morsa, in nome della sicurezza nazionale.

Immediata la replica di un portavoce di Apple, che dichiara: "Sin dall'inizio, abbiamo contestato la domanda dell'FBI di costruire una backdoor nell'iPhone, perché credevamo che fosse sbagliato e che avrebbe creato un precedente pericoloso". Poi, la fonte ha sottolineato che "il caso non doveva nemmeno essere sollevato".

La società di Cupertino ha aggiunto poi che continuerà a lavorare per aumentare la sicurezza dei suoi prodotti, perché "crede profondamente nel fatto che il popolo degli Stati Uniti e del resto del mondo si meriti la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy".

"Sacrificato l'uno per gli altri espone le persone e le nazioni a grandi rischi", ha aggiunto l'azienda guidata da Tim Cook, auspicando l'avvio di un dibattito nazionale su un tema importante come quello dei confini fra privacy e sicurezza.



(Foto: © Apple)
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