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Nozze tra Repubblica e La Stampa. Fiat esce dall'editoria

Economia
Nozze tra Repubblica e La Stampa. Fiat esce dall'editoria
(Teleborsa) - L'editoria italiana di prepara a cambiare assetto con l'arrivo di un nuovo protagonista.



Ieri sera a Borsa chiusa, al termine di una giornata convulsa per l'anticipazione della notizia attraverso rumors, L'Espresso ha annunciato che sposerà La Stampa, portando alla creazione di un maxi polo editoriale, formato da storiche ed importanti testate come La Repubblica e, appunto, La Stampa.

E' stato infatti raggiunto l'accordo fra la CIR di De Benedetti, che controlla L'Espresso, e FCA, che assieme alla Ital Press della famiglia Perrone è azionista de La Stampa tramite ITEDI (partecipata per il 77% da FCA e per il restante 23% da Ital Press Holding di Claudio Perrone).

Ieri è stato firmato il memorandum d'intesa, che è vincolante per le parti e, subordinatamente al verificarsi delle condizioni del memorandum, prevede che esse sottoscrivano accordi definitivi relativi all'operazione entro il 30 giugno 2016. Il perfezionamento della fusione è previsto nel primo trimestre del 2017.

Le nozze daranno vita ad un "gruppo leader editoriale italiano nonché uno dei principali gruppi europei", informa la nota che annuncia il deal. Le due società editoriali nel 2015 hanno registrato complessivamente ricavi pari a circa 750 milioni, con la più alta redditività del settore, e non sono gravate da debiti. L’operazione consentirebbe di unire la forza di testate storiche autorevoli quali la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i numerosi giornali locali del Gruppo Espresso, che nel 2015 hanno raggiunto nel loro insieme circa 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui loro siti d’informazione.

La fusione avverrà sulla base di un concambio che sarà stabilito negli accordi definitivi, subordinatamente alla due diligence e ad altre condizioni.

All'esito dell’operazione, CIR resterà azionista di controllo, con una quota superiore al 40% del Gruppo Editoriale L’Espresso, che resterà quotato alla Borsa Italiana. FCA deterrà il 16% circa del nuovo gruppo, mentre il socio di minoranza Ital Press Holding deterrà il 5% circa.

FCA distribuirà però l’intera partecipazione detenuta nel nuovo gruppo ai propri azionisti e, coerentemente con la decisione di concentrarsi nelle attività automobilistiche, annuncia anche che distribuirà ai propri soci l’intera partecipazione detenuta in RCS MediaGroup.

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