(Teleborsa) - Gli articoli "
Alzati e cammina, storie di Robot" e "
L'esaltazione della scienza è nel cervello… artificiale" apparsi sulle nostre pagine nei giorni scorsi, hanno aperto uno spiraglio su un
futuro avvincente dal punto di vista tecnologico. L'esempio dato dalla
Boston Dynamics, riportato nell'articolo "
Alzati e cammina, storie di Robot", è la dimostrazione della grande evoluzione tecnologica che però mostra un importante
tallone d'Achille: l'autonomia elettrica.
Difatti le batterie, o meglio i sistemi di immagazzinamento dell'energia, sono il vero
vulnus di tutti i sistemi elettronici e, a meno di non
dedicare loro uno spazio enormemente grande rispetto al
dispositivo che alimentano, questo rappresenta il vero scoglio che la scienza dovrà affrontare per dilagare nelle "praterie" del futuro prossimo venturo.
In termini di capacità, la
tecnologia che c'è dietro alle batterie è molto migliorata ed oggi si hanno dispositivi che producono anche 100 Wh per chilogrammo di peso con punte avveniristiche da laboratorio di
400 Wh/Kg. Questo vuol dire che la batteria della vostra auto di 50 Ah su 12 volts potrebbe passare dagli attuali 10-12 Kg di peso a circa 6 Kg e, nell'ipotesi più
fantascientifica, a poco più di 1,5 kg.
Sono le batterie al litio la più avveniristica e tangibile
realtà di questo campo. Abbastanza ecologico ed economico, il litio è un metallo relativamente diffuso sul quale si conta molto.
La spinta a
migliorare questi tipi di
accumulatori è dimostrata dalla notizia che arriva dalla University of Texas di Dallas: le nuove batterie
aria-litio permetteranno di allungare di 5 anni l'attuale durata. La densità energetica può arrivare a superare fino a 10 volte quella delle batterie agli ioni di litio "tradizionali" con costi notevolmente inferiori. I sistemi di
accumulo litio-aria sono potenzialmente in grado di garantire a un'auto elettrica un'autonomia di oltre 600 km con una sola ricarica e di fornire energia a un cellulare per un'intera settimana.
Questa tecnologia non sarà pronta prima di
5-10 anni ed è tuttora instabile, ma le prospettive sono così interessanti che molte case automobilistiche si sono dette pronte a testare i prototipi della
University of Texas di Dallas sulle loro autovetture elettriche.