(Teleborsa) -
Nel mercato immobiliare è ancora boom per gli affitti brevi o "short rental" che si rinnovano anno dopo anno per varie esigenze. Lo conferma una un'indagine condotta su alcune città campione dal
Centro Studi di Property Managers Italia, associazione nazionale che rappresenta e supporta chi si dedica in maniera professionale all'ospitalità alternativa (extra alberghiera).
L'affitto breve in realtà non va per la maggiore solo nel campo del turismo, quindi nelle tipiche località vacanziere, ma anche nelle città, dove i
contratti sempre più spesso si rinnovano anno dopo anno, garantendo una
maggiore redditività, con un
incremento del 30% nel 2016 rispetto al 2015.
Ma c'è anche un risvolto della medaglia:
problemi alla sicurezza e mancato pagamento delle imposte. "Basti pensare - sottolinea il presidente dell'Associazione Stefano Bettanin - che nel 2015 sono stati
oltre 40 milioni i pernottamenti non registrati in strutture ricettive extra alberghiere, con un evidente problema di sicurezza nazionale ed un
mancato gettito che ammonta a circa
192 milioni di euro per le casse dello Stato e a circa
100 milioni di euro per quelle dei Comuni".