(Teleborsa) -
Non ci sarà cassa integrazione per i lavoratori della Melegatti. Almeno per questo Natale. I commissari hanno infatti deciso di
revocare il provvedimento grazie alla
forte domanda dei consumatori,
e così l'azienda ha riavviato la produzione di 5.000 pandori che tuttavia, a causa dei tempi stretti, non saranno venduti nei supermercati ma nello spaccio aziendale di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona.
Ma questo poco conta: allo spaccio c'è una lunga fila, il ricavato servirà a far cassa. Tutti parlano di "miracolo di Natale".
Correva l'anno
1894 quando il Ministero dell'Agricoltura e Commercio del Regno d'Italia assegnava a
Domenico Melegatti il
brevetto per la produzione del pandoro.
Il pasticcere veronese voleva un dolce ispirato al Natale e alla tradizione scaligera, ma anche un prodotto difficilmente replicabile in casa, cosa che avrebbe fatto lievitare gli affari dell'omonima azienda. Missione riuscita: il pandoro divenne presto un prodotto di successo.
Lo
scorso anno, però, l'
azienda Melegatti è entrata in crisi. Colpa di alcuni investimenti troppo onerosi (l'apertura di un nuovo stabilimento a San Martino Buon Albergo per la produzione di prodotti non stagionali, come le brioches) ma anche della concorrenza e del fatto che nella grande distribuzione il pandoro costa ormai meno del pane.
Così sono cominciati i ritardi nei pagamenti ai fornitori - verso i quali l'azienda ha 12 milioni di euro di debiti, che si sommano ai 10 milioni di debiti verso le banche - la cassa integrazione e la sospensione degli stipendi.
Ma i lavoratori non si sono rassegnati e così, presi in mano i social e ideato l'hashtag
#noisiamomelegatti, hanno chiesto aiuto ai consumatori, che non hanno esitato a fare incetta di pandori.
La gara di solidarietà ha riguardato anche i fornitori, che hanno acconsentito di anticipare le materie prime per il riavvio della produzione, mentre un fondo maltese si è offerto di risanare l'azienda.
L'azienda, dunque, resta aperta. Ma non c'è tempo da perdere: subito dopo le feste natalizie si dovrà
avviare la campagna di Pasqua, il cui esito sarà fondamentale per il futuro dello storico marchio veronese.