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Prodotti garantiti e caffè decaffeinato


Se il caffè normale viene considerato dal consumatore la causa di insonnia e tachicardia, ci si chiede se sia corretto dirgli: è una tua impressione?
Anche perché bisogna rendersi conto che le emozioni includono in sè informazioni.

Viene anche proposta la sostituzione del "prodotto finanziario garantito", con un "pacchetto di prodotti distinti" (un prodotto monetario e un prodotto azionario), che permetterebbe di conseguire gli stessi risultati, se non migliori, del prodotto garantito, con addirittura un risparmio di costi.

In questo contesto si deve considerare che "l'investitore costruisce contabilità distinte, cercando poi di mantenerle tutte in attivo" (Dick Thaler).

E' il problema dei "bilanci mentali", con l'assegnazione della eventuale perdita ad uno dei due bilanci.
Prodotto garantito
Non c'è dubbio che questa imputazione sia una evidente violazione ai criteri di razionalità, dovuta all'incapacità del risparmiatore di sviluppare una visione unitaria degli esiti (perdita o guadagno) e di considerare il denaro come bene fungibile. Però è così.

Inoltre il confronto fra un "prodotto garantito unitario" ed un "pacchetto di prodotti distinti" (liquidità e azioni) limitato al costo (si dà per acquisito che il costo di entrambe le soluzioni debba essere equo) e alla performance realizzata dalla parte azionaria, nel lasso di tempo proprio del DNA delle azioni, è incompleto.
La comparazione va estesa alle decisioni del risparmiatore dettate dalle sue emozioni (come il timore che un ribasso del valore dell'investimento azionario sia propedeutico di ribassi futuri) con la conseguente liquidazione in perdita della componente azionaria del pacchetto.

In questa ipotesi, di ampia frequenza, quale sarebbe il risultato del "pacchetto di prodotti distinti"?

Il problema è: con quale delle due soluzioni il risparmiatore rimarrebbe posizionato per il tempo dato dal suo orizzonte temporale?
Pur essendoci evidenze numeriche circa la frequenza di risultati più positivi con il "pacchetto di prodotti distinti" (validazione oggettiva), ci si deve in ultima analisi misurare e scontrare con le risultanze derivanti dal comportamento del singolo risparmiatore (validazione soggettiva).

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