A settembre si annunciano
rincari generalizzati, alcuni dei quali in diretta connessione con l'incremento del prezzo del petrolio, come i costi per il riscaldamento e quelli per luce e gas, altri per i più svariati motivi, come il caro libri, le spese per la tenuta dei conti bancari e le polizze assicurative.
Da più fonti è stato stimato che l'aggravio sui bilanci familiari sarà pari a 5-600 € nella migliore delle ipotesi.
La
soppressione totale dell'ICI attuata dall'attuale Governo avrebbe dovuto essere integralmente rimpiazzata da trasferimenti compensativi a favore dei Comuni, ma più di qualche dubbio sta affiorando su questa effettiva volontà da parte dell'Esecutivo. In questo caso, le già esangui casse di molti Comuni li obbligheranno a procedere a consistenti tagli dei servizi erogati ovvero ad un deciso aumento del loro prezzo, quindi è molto probabile che i
trasporti, la
spazzatura, gli
asili e quant'altro nella disponibilità degli Enti Locali costerà di più, con un ulteriore salasso a carico delle famiglie.
Da ultimo, ma non per importanza relativa, il
caro-casa: le rate dei mutui e il valore degli affitti presentano un trend in continua ascesa ed anche il provvedimento varato dal Governo sulla rinegoziazione fra banche e mutuatari si traduce al più in un pannicello caldo, in quanto sostituire il tasso fisso del 2006 a quello più alto attuale e accettare il prolungamento delle rate, se nell'immediato può far tirare un sospiro di sollievo al debitore, alla lunga può essere finanziariamente conveniente solo per gli Istituti di Credito.
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