Il
deficit di fiducia è di tale ampiezza che anche misure all'apparenza necessarie come il ribasso dei tassi di interesse non servono a placare le inquietudini; i mercati le hanno già scontate e gli effetti positivi sono confinati al brevissimo periodo.
Serve altro, qualcosa di molto più incisivo e radicale.
Fra il
piano Paulson e la decisione delle Autorità inglesi di entrare direttamente nel capitale di alcuni primari Istituiti di Credito meglio la seconda soluzione, a condizione che si cambino radicalmente le regole del gioco, si mettano alla porta i responsabili del disastro e si ripristinino Organi di Vigilanza degni di questo nome.
I tempi della crisi saranno lunghi, sono possibili altri fallimenti eccellenti, vanno evitati
inutili sprechi di pubblico danaro con sovvenzioni che non risolvono alla radice i problemi ma addirittura nei fatti manlevano i responsabili dei guasti finanziari in atto ed alla fine qualche attore sarà diventato comprimario o comparsa e nuovi protagonisti, come i fondi sovrani, giocheranno un ruolo decisivo nei nuovi scenari economici internazionali.
Ma se i mercati trarranno la giusta lezione da quanto accaduto e sapranno riformarsi si ripartirà da basi più solide e con maggiori certezze per tutti.
E' comunque certo che il mondo sarà molto diverso da quello attuale, con nuovi
equilibri e probabilmente nuove
leadership.
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