Washington ha segnato un
brusco ritorno alla realtà.
I vertici delle due case candidate ad usufruire dei nuovi aiuti, General Motors e Chrysler, hanno presentato al Congresso i rispettivi piani di rilancio... ops! mi correggo... piani anti-crisi.
Si è trattato infatti di una
analisi dei costi e dei benefici che avrebbero potuto derivare da due ipotesi alternative, il fallimento o la concessione di ulteriori finanziamenti (16,6 miliardi in più per GM e circa 2 miliardi per Chrysler).
Sui piatti della bilancia sono stati messi, da una parte l'
ulteriore aggravio per le casse dello Stato (e del contribuente) e qualche decina di migliaia di disoccupati in più. Sull'altro piatto, il più pesante, c'era uno scenario senza dubbio più nero; la bancarotta di un settore chiave per l'economia statunitense, che conta una grossa fetta del PIL americano.
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