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I miracoli del Beato Silvio

Ma non basta: in questo caso il miracolo operato dal premier è stato talmente eclatante e sotto gli occhi di tutti che i suoi effetti si sono rapidamente propagati anche all'estero: qui il Presidente Napolitano, grazie anche alla politica ondivaga del Governo in materia di politica estera (ricordo che siamo passati, in rapida successione, dal bacio all'anello di Gheddafi al rammarico per la distruzione della sua dimora, dagli attacchi dei nostri aerei all'attuale ipotesi leghista di un ritiro unilaterale) è divenuto punto di riferimento per i nostri partners internazionali ed unico garante di una politica estera condivisa e, soprattutto, affidabile.

Non si è trattato anche qui di una" invasione di campo" come lamentato dal premier, ma del riconoscimento, oggettivo, di una leadership, di un consenso popolare, di un elevato standing personale evidentemente non riscontrato dai nostri partners in altre figure istituzionali. Da questo punto di vista l'inclemente confronto tra la foto che evidenzia l'espressione infastidita di Obama "sotto attacco" da parte di Berlusconi durante l'ultimo G8 e la foto che invece mostra l'espressione raggiante e sinceramente affettuosa del presidente USA nell'incontro con Napolitano in occasione di un recente incontro tra capi di Stato non ha bisogno di grandi commenti.

Il secondo evento miracoloso, per altro non meno prodigioso del primo, riguarda, invece, la recente tornata referendaria. In questo caso il premier è riuscito addirittura, senza neanche dover rivedere le norme sul "quorum", a restituire al referendum quello smalto e quella efficacia che da anni aveva completamente perso naufragando regolarmente sotto i pressanti inviti ad "andare al mare" rivolti agli elettori. Anche qui il miracolo è stato senza dubbio favorito dalla reazione di tutta una fascia di elettori che ha voluto opporsi con decisione ai tentativi piuttosto grossolani e mal celati del governo di far abortire anche questa tornata referendaria sottraendo con artifizi al giudizio del popolo la questione nucleare di sicuro richiamo.

Ma, soprattutto, il miracolo della prodigiosa resurrezione del referendum (quorum oltre il 57%) ha potuto avere luogo per la volontà del 95,15% dei votanti di far piazza pulita di una delle più odiose norme "di casta": infatti è difficile accettare, senza sentirsi presi in giro, che qualcuno possa tentare, al solito "piegando" le norme, di non presentarsi davanti ai giudici invocando a gran voce un "legittimo impedimento" costituito, ad esempio, da un consiglio dei ministri convocato "ad personam" o peggio dall'inaugurazione di un bel tratto autostradale.

Dunque, in conclusione, il Postulatore generale della causa, per quanto riguarda almeno l'accertamento dei miracoli, non dovrebbe incontrare grandi difficoltà: il vero problema che, invece, leva il sonno all'ecclesiastico è rappresentato dal fatto che il "processus" per la beatificazione prevede, oltre all'accertamento di eventi miracolosi, anche la verifica della "reputazione di Santità" e qui, come piuttosto noto, le cose per il Beato Silvio si complicano non poco.

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