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L'alba dei morti viventi

Scegliere un premier piuttosto che un altro poco importa perché è a Bruxelles che si decide.

Rifare l'Italia sul paradigma europeo è un esperimento mai tentato prima, considerando che il tutto è fisiologicamente predisposto senza ricorrere ad un evento, storicamente ricorrente come è la guerra, teso a ridimensionare l'eccesso di capacità produttiva di un paese.

Dopo tutto lo stesso Monti ammette con candore un programma, che come effetto primario ha quello di un arretramento sociale, fino al punto in cui l'economia di un paese avanzato come l'Italia, diviene competitiva con quella di paesi che solo adesso si stanno affacciando al primo benessere di una civiltà industriale. L'uomo del potere bancario scende in politica con questo compito, spaccando poli e forzando il comico "bipolarismo all’italiana", ricomponendone le parti intorno alla propria agenda, ossia l'unico programma ammesso e condiviso a livello europeo, su cui brilla la luce nera del "Fiscal Compact", ovvero il sempiterno pareggio di bilancio.

Quaranta miliardi di euro di tagli feroci e dolorosi si stanno per abbattere sull'Italia, ma nessuno lo dice chiaro e tondo; nessuno ha spiegato cosa significa il "pareggio di bilancio" in Costituzione e come è articolato, in concreto, il Fiscal Compact. Nessuno punta il dito contro chi vuol ridurre in miseria più di una generazione, contro chi ha impostato consapevolmente una politica di austerità che ha prodotto macerie nel mondo del lavoro, stressando fino al collasso la produttività ben oltre ogni più ragionevole aspettativa. I nostri governanti hanno sparato nel mucchio e sbagliato i conti nell'ìpotizzare un dimezzamento del debito pubblico in soli vent'anni.

Uno studio del Fondo Monetario Internazionale ha dimostrato come l'eccessivo rigore della politica economica abbia fatto scappare di mano ai tecnocrati la situazione, provocando danni irreparabili alla nostra economia e condannandola ad una spirale recessiva oltre le peggiori aspettative. Invocare la Costituzione per sperare non ha più valore, perché la Costituzione Europea si pone al di sopra di quelle nazionali, come ratificato dal Trattato di Lisbona del 2007, che ha apportato ampie modifiche al precedente Trattato sull'Unione Europea e a quello che istituisce la Comunità Europea.

In tal senso, la legge europea, redatta unicamente dalla Commissione Europea di tecnocrati che nessuno elegge, sopravanza le leggi nazionali, comprese quelle italiane. Ne scaturisce che il Parlamento nazionale è esautorato nella sovranità e dovrà fare, unitamente agli altri, gli interessi dell’Unione prima che i propri. Il punto focale è proprio questo, il Governo e il Parlamento, per quello che riguarda l'economia, saranno vincolati in modo rigidissimo e allora per cosa si andrà a votare il prossimo 24 Febbraio? Considerando le scelte a disposizione, nessuno dei candidati che oggi si contrappongono nell'arena politica, potrà governarci, perchè saranno solo esecutori di ordini impartiti dall'Unione Europea e dai mercati finanziari.

Tranquilli, il destino è già tracciato lungo l'ultimo miglio verde intrapreso dal nostro Paese, senza precisare nulla di già drasticamente riconoscibile.

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