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C’è fila alla Cassa!

Le Borse hanno corso troppo, mentre l’economia reale non si è mai ripresa

Basta guardare gli indici di Borsa degli ultimi mesi, posti a raffronto con il picco registrato del 2007 alla vigilia della crisi, per capire che c'è stato qualcosa di stravagante in questi anni.

Le Borse hanno corso troppo, mentre l'economia reale non si è mai ripresa.

Negli USA, il Dow 30 toccava il massimo ai primi di settembre del 2007, con 13.895 punti. Dopo il fallimento della Lehman, il 1° febbraio del 2009 cadde a 7.062 punti. In questi giorni è arrivato ad oltre 17.750 punti. Non solo si è raddoppiato rispetto al 2009, ma sta ad un 30% sopra il livello del 2007. L'economia americana, rispetto al 2007, è cresciuta in termini reali solo dell'11%.

I bassi tassi di interesse hanno avuto l'effetto di far lievitare il prezzo degli asset mobiliari, mentre quelli immobiliari sono ancora depressi. Le famiglie americane sono ancora scioccate per la crisi del debito. Il 2016, per di più, è iniziato al rallentatore.

Se andiamo a vedere la Germania, il miglior Paese europeo dal punto di vista della crescita economica, ricordiamo anche che le sue banche hanno ricevuto aiuti per 230 miliardi di euro. L'indice del DAX era arrivato al massimo di 8.067 punti il 1° dicembre 2007, precipitando a 3.843 punti il 1° febbraio 2009. In questi giorni gira intorno ai 9.850 punti dopo aver raggiunto il massimo a marzo 2015, più di un anno fa, quando aveva sfiorato i 12 mila punti. La performance è arrivata al +300% rispetto al 2009 ed un buon 20% in più rispetto al 2007. Nel frattempo, tra il 2007 ed il 2015, l'economia tedesca è cresciuta del 10%.

C'è un altro dato, però, che va considerato: le banche tedesche non hanno mai recuperato i livelli del 2007. Le azioni di Deutsche Bank quotavano 98 euro nel 2007 ed in questi giorni un po' più di 15. Commerzbank non è da meno, visto che è passata da 220 euro a poco più di 7. E, in entrambi i casi, ci sono state due operazioni di rideterminazione delle azioni. In pratica, nonostante una piccola ripresa nel 2010, le banche tedesche continuano ad essere temute dagli azionisti. I bassi tassi di interesse, decisi dalla BCE, hanno ridotto il margine sulle operazioni di prestito. Con la paura del bail-in, azionisti, obbligazionisti e ricchi depositanti cominciano a temere il peggio.

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