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Trump, un Roosevelt a metà?

New Deal con gli investimenti pubblici, ma basta Obamacare

Ormai tutti hanno capito che cosa si attendono gli americani dalla nuova Presidenza: posti di lavoro nel settore produttivo, non assistenza sociale, e quindi meno tasse per sostenere chi non ha un reddito. Occorre rafforzare la produzione interna, invece di continuare ad importare. Degli sviluppi tecnologici, rimane troppo poco: tolti gli stipendi dei super ingegneri e dei manager, va tutto fuori, dai profitti parcheggiati all'estero esentasse, alla attività manifatturiera.

Nel frattempo, Donald Trump ha annunciato che si ritirerà la firma dal TPP, il Trattato di liberalizzazione con i Paesi del Pacifico, ancora non ratificato dal Congresso. Si apriranno, al suo posto, trattative bilaterali per migliorare gli accordi commerciali. Anche qui, è chiaro dove si va a parare: serve riportare in pareggio la bilancia commerciale americana, da troppo tempo in passivo strutturale.

La Amministrazione Obama ha rimesso in sesto le banche americane, ed ha sostenuto la nuova regolamentazione più severa attraverso il Dodds-Frank Act, ma non ha riportato negli Usa il lavoro e la produzione che, sin dagli anni '80 si sono spostati all'estero. Lì, le multinazionali americane prosperano, utilizzando la manodopera a basso costo e senza welfare. E' su questo punto che si giocherà la nuova partita, sulla penalizzazione di tutte le forme di dumping, anche quello sociale. In America serve lavoro, non assistenza: ed il lavoro può tornare solo se le relazioni commerciali saranno più equilibrate. La competizione economica non può continuare a premiare chi paga sempre meno il lavoro e riduce i diritti.

Qualcuno, un po' irridente, ha criticato il fatto che tra le iniziative da mettere in cantiere nei primi 100 giorni manca la costruzione del Muro con il Messico: la priorità sarà data, giustamente, al miglioramento delle infrastrutture civili, strade, ponti, scuole. Su questo, tutti gli americani saranno d'accordo, ma serve il voto del Congresso per dare il via agli investimenti, per un importo complessivo di 550 miliardi di dollari.

Trump sembra copiare la prima fase del New Deal di F.D. Roosevelt, quella che iniziò nel 1933 con un forte impulso ai lavori pubblici.

Ci sono dissonanze evidenti rispetto alla politica di Roosevelt, che impiantò la Social Security, garantendo a tutti un sussidio di disoccupazione attingendo ad un fondo posto a carico delle imprese. Ma lo fece molto più tardi, nella cosiddetta seconda fase del New Deal, alla fine degli anni Trenta.

Donald Trump ha promesso la abrogazione dell'Obamacare, la normativa che ha reso obbligatoria negli Usa l'assicurazione sanitaria. Ciò che contesta è il risultato che ne è derivato: costi più alti per le famiglie e utili ancora più alti per i privati che organizzano il servizio, comprese le società farmaceutiche. Come succede con l'assicurazione obbligatoria per la RC Auto, i premi lievitano in continuazione, perché comunque occorre avere una polizza. Di fatto, secondo i dati dell'OMS riferiti al 2014, in America la spesa per la sanità è stata la più alta del pianeta: un livello superiore della metà rispetto a quello dei Paesi in cui c'è una sanità pubblica: il mercato fa sempre lauti profitti. Negli Usa, la spesa sanitaria ha assorbito il 17% del PIL, mentre in Inghilterra è stata appena del 9,1%. In Italia è stata del 9,3%. In Svezia, l'11,9%.

Dal 1° dicembre scorso, le famiglie americane sono alle prese con il rinnovo per il 2017 delle polizze per l'assicurazione sanitaria, che aumenteranno in media del 25% rispetto a quest'anno. Non è affatto poco. Anzi, è stata sicuramente una questione decisiva al momento del voto.

Donald Trump ha dichiarato che lascerà in vigore due sole disposizioni dell'Obamacare, quella che consente ai genitori di tenere nella loro polizza sanitaria i figli fino a 26 anni di età, e quella che fa divieto alle assicurazioni di rescindere o rifiutare il contratto a chi ha gravi infermità.

La politica economica di Donald Trump assomiglia a quella della prima fase del New Deal di F.D. Roosevelt: tanti investimenti pubblici in infrastrutture per creare lavoro.

Bisogna vedere come Trump affronterà la questione dell'Obamacare. Gli servirà tempo, come accadde a Roosevelt con la Social Security?



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