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Banche, si chiude un anno di straordinaria follia

Abbiamo solo perso tempo, in nome del Mercato

Un anno fa, sarebbero bastati 3 miliardi per sostenere le quattro banche locali, ma è stato impedito sia l'intervento dello Stato sia quello del sistema bancario: le risorse che ha messo a disposizione, a prestito, sono servite per ricapitalizzare le nuove banche.

Per tutte le banche, con l'entrata in vigore del bail-in il 1° gennaio 2016, in maniera così traumatica, il danno è stato immenso: il valore delle azioni ha cominciato a precipitare, prima del 30-40%, e poi ancora giù nel corso dei mesi, fino ad arrivare a punte del 70-80%. E' stata inflitta una perdita enorme a tutto il sistema senza il benché minimo vantaggio per qualcuno. Si arriva ora, tardi e male, con uno scudo da 20 miliardi da parte dello Stato.

Si doveva sospendere a dicembre scorso, immediatamente, l'entrata in vigore del bail-in, per evitare le situazioni di instabilità finanziaria sistemica che si sono verificate. Ed invece, dopo un anno, invece di prendere atto che il disastro si è verificato, non si va ancora a chiudere la stalla quando i buoi stanno ancora scappando.

Non c'è nessuna strategia di intervento, nessuna idea chiara di cosa e come fare, né per sostenere il sistema bancario né per aiutare il sistema produttivo.

Qualcuno dice che il governo Renzi, scottato per le polemiche che lo investirono per la vicenda di Banca Etruria, si sia astenuto dall'intervenire per sistemare Monte dei Paschi, banca toscana legata per anni al Pd. Altri hanno sostenuto che un intervento a favore delle banche poteva essere strumentalizzato in vista del voto sul Referendum costituzionale.

Sia come sia, si è perso un anno, colpevolmente, sperando nel Dio Mercato.

Se le banche non verranno messe tutte in sicurezza, i depositi continueranno a diminuire, le obbligazioni bancarie saranno ancora viste come la peste nera, gli azionisti continueranno a latitare, e soprattutto l'economia non ripartirà.

Il mercato non si riequilibra da solo: quando manca la fiducia, si avvita senza fine.

Per le banche italiane, si chiude un anno di straordinaria follia.

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