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L'Unione dei burloni. "Sui migranti siete eroici. Bene! Bravi! Bis!"

Volponi europei e dilettanti italiani

Il Migration Compact ha avuto esiti addirittura paradossali: da che eravamo gli unici a presidiare il confine sud del Mediterraneo, con l'operazione Mare Nostrum gestita direttamente dalla nostra Marina Militare, ci siamo messi a pasticciare con il Programma europeo Triton e con l'Agenzia Frontex, che ha la responsabilità delle frontiere esterne dell'Unione. Ci siamo fatti fregare, ancora una volta, per colpa nostra: le Marine e gli operatori degli altri Paesi dell'Unione danno il loro contributo, ma solo per aumentare il flusso di immigrati in Italia.

Come se non bastasse, ci si sono messe le ONG di tutti i Paesi del mondo: per evitare i rischi della traversata del Mediterraneo, i migranti se li vanno a prendere sotto le coste libiche, spesso nelle acque territoriali, per scaricarli solo ed esclusivamente nei porti italiani. Invece di chiudere la rotta mediterranea, completano per ragioni umanitarie il lavoro di tutti gli schiavisti di professione.

MigrantiIl Premier Paolo Gentiloni si trova in una morsa politica: da una parte chiede al Parlamento di approvare senza indugio la legge sullo Ius soli, dall'altra cerca a tutti i costi di trovare solidarietà in Europa sul problema dell'immigrazione. Dare la cittadinanza a tutti i figli di coloro che arrivano in Italia, senza alcun limite, è una scemenza. Tutti i Paesi che hanno lo Ius soli, in primo luogo gli Usa, hanno da sempre regole ferree per controllare l'immigrazione. Non si può concedere a tutti la cittadinanza per il fatto di essere nati o cresciuti in Italia, senza controllare l'immigrazione. Lo capisce chiunque, ma non i nostri politici dilettanti.

Ed intanto, le spese per l'immigrazione crescono all'inverosimile: ormai è l'unico vero business che rende in Italia, senza dover fare gare di sorta. Chiunque abbia una minima capacità ricettiva, soprattutto se lontana dai maggiori centri urbani, si intasca bei soldini.

Nel triennio 2015-2017, al netto dei contributi europei, la spesa a carico dello Stato italiano è arrivata a 9,7 miliardi di euro: 2,6 miliardi nel 2015, 3,3 miliardi nel 2016, 3,8 miliardi quest'anno.

Gli immigrati sono tenuti in alberghi, in locande, chissà dove, senza nessuna prospettiva. In nome dell'accoglienza abbiamo creato nuovi sistemi di segregazione: alcuni scappano, e finiscono nelle mani di altri sfruttatori, in agricoltura o per traffici illeciti di ogni genere. I CIE (Centri Identificazione ed Accoglienza) erano diventate strutture troppo grandi, troppo visibili e controverse, mentre ora siamo alla politica della mimetizzazione.

I professionisti dello schiavismo vincono la partita a punteggio pieno, e con le tasche piene di soldi. I nostri politici dimostrano di essere solo degli apprendisti: non capiscono quando è il momento di dire no, si illudono che sia più facile risolvere un problema italiano spostandolo sul tavolo europeo. Arrivano solo frasi di compiacimento: l'Italia è un esempio di accoglienza umanitaria. Solidarietà a parole, che suonano ironiche.

E' l'Unione dei burloni: “Sui migranti siete eroici. Bene! Bravi! Bis!”

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