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Prima ci votate, poi le bastonate!

Patrimoniale, pensioni, scuole e sanità tagliate...

Il peggio deve arrivare. Basta poco, non abbiate fretta. Prima delle elezioni vi fanno le solite smorfie, vi mandano i bacini della buona notte, ma non si nascondono dietro le solite promesse da marinaio.

Chiacchiere, solo chiacchiere. Nient'altro che chiacchiere.

Ci hanno pensato solo a sinistra, i duri e puri di sempre, Visco e Prodi, ad annunciare la necessità di rimettere la tassa sull'eredità e, naturalmente, una patrimoniale sugli immobili per tagliare il debito pubblico. Si devono rifare la verginità con i mercati, dopo tanti anni trascorsi a chiedere la flessibilità sul deficit, con il debito che ha superato il 131% del PIL.

A Destra neppure ne parlano: silenzio di tromba!

Sono tutti ammutoliti, chiedono voti per andare al governo, arrampicandosi sugli specchi: c'è chi se la prende ancora con i vitalizi dei vecchi deputati e senatori per risparmiare quattro soldi; chi annaspa tra la ricerca di alleanze più ampie, la fedeltà alla Ditta ormai irriconoscibile ed i proclami contro il populismo che avanza; chi si è dimagrito, ha rimesso il doppiopetto di vent'anni prima, senza capire che il mondo è cambiato.

E ci frastornano, un giorno dopo l'altro, con i dati statistici: prima c'è l'indice di fiducia, poi quella dei fatturati, quindi quello dei consumi, e poi c'è l'inflazione, l'andamento dell'export, la produzione e gli ordini, i prezzi degli immobili, l'andamento del credito, i tassi di cambio che salgono e scendono come gli orli delle sottane. E non parliamo poi dei dati sull'occupazione, che ballano la rumba per via dei disincentivati, dei poco motivati, e soprattutto dei soliti nullafacenti. Lasciamo stare poi gli immigrati, arrivati a centinaia di migliaia, che non entrano neppure nelle statistiche dell'occupazione.

E' una Europa manicomiale, quella che ci si presenta: ad Est, non hanno nessuna voglia di fare assistenzialismo, anzi i reduci del Comunismo ne reclamano ancora; in Gran Bretagna hanno altro che pensare, con la Brexit che fa un passo in avanti, due di lato e tre all'indietro; la Francia è alla resa dei conti, con un Presidente che vuole imitare contemporaneamente Margareth Thatcher, Charles De Gaulle, Francois Mitterand, Tony Blair e naturalmente Monsieur de La Palice; in Germania, l'accoppiata tra CDU-CSU e SPD ha preso una tramvata micidiale, con il peggior risultato elettorale di sempre. In Spagna siamo alle prese con il referendum indipendentista della Catalogna.

Insomma, invece di capire che l'Europa è un Continente che sta implodendo, ci si continua a gingillare, parlando di sovranità condivise, di eserciti messi in comune, di partiti transnazionali e di studenti che parlano due lingue.

Per quanto riguarda l'Italia, c'è poco da dire: appena dopo il voto, chiunque andrà al governo, ricomincerà la sarabanda dei mercati, con il debito pubblico sotto pressione. E via, giù tasse e tagli: dalla patrimoniale sugli immobili alle imposizioni sulle eredità, dalle pensioni che verranno dimezzate alla sanità pubblica che sarà messa al bando. Un manicomio.

L'avete voluta l'Europa? Tenetevela!

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