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Il lavoro secondo Renzi: meno contratti e assegni per il licenziamento

Economia, Welfare
Il lavoro secondo Renzi: meno contratti e assegni per il licenziamento
(Teleborsa) - Il nuovo Segretario del Pd Matteo Renzi ha finalmente svelato i dettagli del suo Job Act, un vero e proprio codice del lavoro, il cui arrivo è stato preannunciato prima di Natale.

Il Codice, che arriverà entro otto mesi, aspira a riformare completamente il mercato ed aiutare il Paese a ripartire, concedendo più vantaggi a chi assume e maggiori tutele per chi lavora, a partire da un ripensamento della contrattazione collettiva. Il tutto condito da maggiori risorse statali per favorire l'occupazione. Quali sono i capisaldi?

Più vantaggi per chi assume. Il primo principio ispiratore del nuovo Codice del lavoro è che chi assume deve essere incentivato, con un taglio del 10% dell'Irap, che rappresenta un segnale di "equità" ed un "aiuto per chi investe". I vantaggi per le imprese però non devono essere limitati al costo del lavoro, ma riguardare anche la produttività. Di qui la proposta di riduzione del 10% del costo dell'energia per coloro che assumono, a garanzia di un recupero di competitività verso il resto d'Europa. Altro elemento chiave la transizione verso un sistema con meno burocrazia, attraverso l'abolizione dell'obbligo di iscrizione alle Camere di commercio, ma anche mediante lo sviluppo dell'agenda digitale, che include fatturazione e pagamenti elettronici ed investimenti sulla rete.

Maggiori tutele per chi lavora, per chi deve entrare e per chi esce dal mercato. Il primo problema è quello della riduzione della fitta selva dei contratti (oggi ve ne sono almeno 40) che hanno "prodotto uno spezzatino insostenibile". Il corollario è il contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti. Vi sono poi misure a garanzia di chi perde il lavoro, quali l'assegno universale per i licenziati, che va esteso a chi oggi non ne ha diritto, ma implica l'obbligo di seguire corsi di formazione e non rifiutare più di una proposta di impiego.

Tutele a favore dei sindacati, che godranno di una maggiore rappresentatività aziendale, con membri eletti dai lavoratori nei CdA delle grandi aziende.

Più aiuti da parte dello Stato, grazie alle risorse rivenienti dalla spending review, che devono essere impiegate per sostenere il lavoro e per abbassare le tasse, più che per altre esigenze di cassa. Compito dell'Amministrazione centrale sarà anche quella di creare l'Agenzia Unica federale, con il compito di coordinare i centri per l'impiego, e favorire il più possibile lo sviluppo di settori deputati a creare occupazione: sono almeno sette gli ambiti presi in considerazione dal Sindaco di Firenze, dal turismo, industria culturale, agricoltura e cibo al Made in Italy (moda e disign), dall'edilizia all'Ict, dal nuovo welfare alla green economy, senza dimenticare la manifattura.

Via i privilegi della casta, mediante l'obbligo di trasparenza di ogni soggetto pubblico, quali le Amministrazioni pubbliche, i partiti ed i sindacati. Rientra in questa categoria anche l'eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato, che per Renzi non ha senso, perché viene eletto senza concorso.
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