(Teleborsa) - Pompei ha resistito all'eruzione del Vesuvio dopo che, nell'estate del 79 d.C. fu sommersa da una pioggia di cenere e lapilli che cadde ininterrotta fino a formare uno strato di oltre tre metri, ma si sta sgretolando sotto la pioggia battente degli ultimi giorni.
Ieri, nella parte antica della città si sono registrati due crolli in poche ore: pietre che si sono staccate da un arco già puntellato sottostante il Tempio di Venere e un muro di una tomba situata nella importante necropoli di Porta Nocera. Stamane a crollare un altro muro di 2 metri di una bottega chiusa al pubblico. La pioggia battente e i mancati lavori di restauro i principali colpevoli dei crolli che fortunatamente non hanno provocato alcun ferito.
Pronta è arrivata la convocazione, di una riunione operativa su Pompei da parte del
del neoministro dei Beni culturali, Dario Franceschini che ha chiesto un spiegazioni dettagliate sulle motivazioni dei crolli nel sito archeologico avvenute negli ultimi mesi. Il titolare del dicastero dei Beni culturali ha convocato d'urgenza per domani 4 marzo alle ore 10.30 una riunione allo scopo di "verificare l'efficacia degli interventi di ordinaria manutenzione e, complessivamente, a valutare lo stato di attuazione del Grande Progetto Pompei."