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Borse ferme aspettando la BCE. Milano in coda con le banche

Commento, Finanza
Borse ferme aspettando la BCE. Milano in coda con le banche
(Teleborsa) - Piazza Affari fa peggio del resto d'Europa, venendo condizionata dal settore creditizio, che nelle giornate precedente aveva rappresentato un punto di forza del Listino milanese. Gli altri eurolistini, infatti, sono rimasti pressoché ancorati ai valori della vigilia, mentre a Wall Street, l'indice S&P-500 continua le contrattazioni in territorio positivo.

Un aiuto è arrivato dalla distensione della situazione geopolitica e da alcuni positivi dati macroeconomici americani.

Tuttavia, i mercati oggi sono rimasti perlopiù condizionati dall'attesa della riunione della BCE, in agenda per domani. Gli operatori continuano a sperare ancora in una svolta nella politica monetaria europea, dopo che BCE e Bundesbank hanno aperto alle misure di quantitative easing.

Una situazione che si riflesse anche sullo Spread, che fa un piccolo passo indietro a quota 169 punti base, scendendo ai minimi dal giugno 2011.

Lieve calo dell'Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,376. L'oro, in aumento (+1,04%), raggiunge 1.293,3 dollari l'oncia. Seduta sulla parità per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che si attesta a 99,68 dollari per barile.

Tra i listini europei, composta Francoforte, che cresce di un modesto +0,2%, piatta Londra, che tiene la parità, mentre senza spunti Parigi, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi.

Scambi in ribasso per la Borsa di Milano, che accusa una flessione dell'1,02% sul FTSE MIB, arrestando la serie di sei rialzi consecutivi, avviata martedì 25 marzo; sulla stessa linea, giornata negativa per il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 23.153 punti, in calo dello 0,97%. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,79%), come il FTSE Italia STAR (-0,9%).

Il controvalore degli scambi in borsa nella seduta odierna è stato pari a 3,65 miliardi di euro, dai 3,62 miliardi della seduta precedente; mentre i volumi scambiati quest'oggi sono passati da 2,15 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 2,52 miliardi.

A fronte dei 216 titoli trattati, 124 azioni hanno chiuso in ribasso. Per contro 85 azioni hanno portato a casa un incremento. Poco mosse le altre 7 azioni del listino italiano.

In buona evidenza a Milano i comparti Chimici, con un +1,26% sul precedente, Sanitario (+0,69%) e Tecnologici (+0,64%). Sul lato opposto della classifica, sensibili ribassi si sono registrati sui settori Banche (-2,09%), Automotive (-1,92%) e Utility, che ha riportato una flessione di 1,44%.


Tra i peggiori di oggi si segnalano i bancari, in particolare il tonfo di Mediobanca, che mostra una caduta del 3,39%. Lettera anche su Banca popolare di Milano, che registra un importante calo del 2,47%, ed Intesa Sanpaolo, con una flessione del 2,37%.
. Spunti interessanti invece su Banco di Desio, che brinda all'accordo per entrare nel capitale della Banca Popolare di Spoleto con un aumento di capitale da 139,75 milioni.


Affonda Fiat, con un ribasso del 2,45%, dopo aver guadagnato molto ieri, sull'onda delle performance di vendita in USA ed Italia.

Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari si segnala Moncler, con un progresso del 2,26% grazie alla promozione di Ubs a neutral.

Andamento positivo per GTECH, che avanza di un discreto +1,96%.

Ben comprata Prysmian, che segna un forte rialzo dell'1,73%, nonostante la multa inflitta dalla UE a 11 produttori europei, fra cui Prysmian stessa, che ha già promesso di fare ricorso.

In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione c'è Moleskine, che vanta un incisivo incremento del 3,54%.

Tra i più forti ribassi, invece, si segnala il Gruppo L'Espresso, che soffre un decremento del 4,72%, dopo un collocamento di un prestito equity linked.
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