(Teleborsa) - Renzi a tutto campo dal Salone del Mobile di Milano, dove ha parlato di riforme, di manovre e, problema più imminente, delle
nomine a capo delle società semi pubbliche, che arriveranno lunedì.
Renzi ha parlato soprattutto di
riforme, affermando che devono essere "portate avanti fino in fondo", compresa la norma che ha posto un tetto agli stipendi dei manager, piuttosto malvista dai diretti interessati, ma necessaria. A questo proposito, il capo del governo ha definito "inaccettabili" gli aumenti retributivi incassati dai manager in questi ultimi anni.
Non è mancato un cenno alla
burocrazia vera e propria spina nel fianco dell'Italia. "Vedo un'Italia viva che ce la può e ce la deve fare" ha detto con ottimismo Renzi, ricordando che la guerra alla burocrazia è il primo obiettivo da perseguire per rilanciare le imprese e l'economia.
Il Presidente del Consiglio non ha dimenticato il Made in Italy, lodandone le capacità: "Nel mondo - ha affermato - c'è una domanda d'Italia che è più grande di noi: dobbiamo solo essere noi stessi. L'Italia è un Paese produttore e portatore sano di bellezza".
Poi, una sferzata alle
banche. Ricordando la
misura di riduzione del cuneo fiscale, che prevede un aumento di 80 euro in busta paga, Renzi ha ammesso: "abbiamo chiesto un sacrifico alle banche che non possono pensare di essere salvate dagli Stati, come è accaduto in Europa, e non essere pronte a fare la propria parte nella vita di tutti i giorni delle famiglie".