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Approvato il DEF al Senato. C’è attesa per domani alla Camera

Economia, Politica
Approvato il DEF al Senato. C’è attesa per domani alla Camera
(Teleborsa) - Il pareggio di bilancio slitta al 2016. Il voto al Senato ha avuto un'ampia maggioranza che ha detto "si" con 170 voti a favore 87 contrari.

L'avallo al provvedimento da parte della Lega Nord è stato importante perché ha permesso un irrobustimento del consenso.


Stesso consenso, anche se leggermente minore sulla conta dei voti, che ha avuto il DEF, il Documento di Economia e Finanza, che, sempre la Senato, ha avuto 152 voti favorevoli e 92 contrari.

Domani è attesa alla Camera la votazione per il DEF e se dovesse passare, per quanto atteso, l'esecutivo potrebbe mettere in pratica le promesse fatte sul taglio dell'Irpef rendendo esecutive le coperture stanziate.

Allontanato il rischio di includere il pareggio di Bilancio già da quest'esercizio, il ministro dell'Economia, Padoan, ha dovuto affrontare una giornata di aspre critiche, motivando il rinvio a motivi eccezionali e ha poi sottolineato: "nonostante i segnali di ripresa dell'anno in corso, anche nel 2014 il gap con la media europea rimarrà molto negativo, la ripresa economica è ancora fragile e la situazione del mercato del lavoro rimane ancora difficile".

Di parere opposto è Angelo Tajani, candidato per Forza Italia alle elezioni europee, secondo il quale "si sta facendo un pasticcio; ottenere un allentamento dei vincoli di bilancio è possibile con riforme già avviate, ma non con le sole promesse".

Padoan ha poi meglio evidenziato "il perché" abbia chiesto all'Unione Europea di spostare il pareggio di Bilancio al 2016: "I pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione, sono state una delle cause dello slittamento al 2016 del pareggio di bilancio. Il profilo programmatico del rapporto Debito Pubblico-PIL rispetta così la regola del percorso di convergenza del debito, verso il parametro europeo del 60% del PIL già dal 2015".
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