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Marijuana: ecco gli effetti sul cervello

Salute e benessere, Scienza e tecnologia
Marijuana: ecco gli effetti sul cervello
(Teleborsa) - La depenalizzazione dell'uso della marijuana è tornata agli onori della cronaca con il decreto "svuotacarceri" grazie al quale coltivare marijuana non sarà più reato. Da qui divampa il dibattito, perennemente aperto, tra i fautori della liberalizzazione delle droghe cosiddette "leggere" e chi invece vuole mantenere le restrizioni e auspica azioni maggiormente restrittive sulla circolazione di simili sostanze.

Anche la scienza, finora, ha dato risposte ondivaghe, circostanziante e non definitive, probabilmente inquinate anch'esse da fautori e detrattori.

Arriva dagli Stati Uniti un nuovo lavoro scientifico basato su soggetti umani che dà poco scampo a coloro che considerano innocue tali sostanze.
Ricercatori della Northwestern University del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School, hanno pubblicato su "The Journal of Neuroscience" uno studio completo basato sul confronto tra 20 soggetti completamente avulsi dall'uso di marijuana e 20 che invece ne facevano uso ma in maniera occasionale, non più di una o due volte alla settimana. Tutti gli individui, dell'età compresa tra 18 e 25 anni, sono stati sottoposti a visita psichiatrica per verificare la mancata dipendenza. I risultati hanno dimostrato che nei soggetti che assumono marijuana, anche saltuariamente, insorge la dipendenza e che questa è dovuta a significative alterazioni celebrali nelle regioni preposte alle emozioni ed alla sfera motivazionale. In particolare sono evidenti, in maniera direttamente proporzionale alla quantità di sostanza allucinogena assunta, le alterazioni di forma e densità dell'area che presiedono all'emotività.

Questo studio conferma i dati ottenuti dagli esperimenti sugli animali trattati con il principio attivo della marijuana, il THC, e che dimostrano come il cervello si adatta innaturalmente alla stimolazione e "ricompensa" legata alla marijuana, rendendo meno "soddisfacenti" le altre "ricompense naturali" quali il cibo, il sesso e l'interazione sociale.

L'allarme dei ricercatori è amplificato dalla costatazione che il contenuto di THC nella marijuana, tramite la selezioni botanica, sta aumentando, quasi decuplicato, nella droga attualmente disponibile.
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