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Taglio Irpef: dal bonus ai tagli alla sanità. Cosa aspettarsi?

Economia
Taglio Irpef: dal bonus ai tagli alla sanità. Cosa aspettarsi?
(Teleborsa) - Molte le misure al vaglio del Consiglio dei Ministri di oggi, che prenderà il toro per le corna, affrontando la questione più delicata di mettere qualche spicciolo in più nelle tasche degli italiani. Un obiettivo che, però, avrà delle ricadute sotto il profilo dei servizi, giacché sono previsti anche tagli alla sanità, sebbene il governo abbia di recente chiarito che non vi saranno tagli lineari ma solo riduzioni di sprechi. Intanto, ieri il Senato ha dato il via libera al DEF, mentre si attende per oggi l'approvazione dlela Camera.

La bozza del decreto per il taglio dell'Irpef cambia la configurazione di quei famosi 80 euro da aggiungere alla busta paga, che diventano un bonus e non più una detrazione, confermando la natura transitoria della misura. Stando a quanto si legge nella bozza provvisoria, il beneficio maggiore dovrebbe riguardare la fascia di reddito intermedia: nella fascia 18.000-24.500 euro il contributo annuo dovrebbe essere di 620 euro per il 2014 (che si traduce in 77,5 euro in più in busta paga) e di 950 euro per il 2015 (pari a 79,1 euro mensili). Inoltre, per i redditi inferiori vi sarà un incremento del 3,5%, mentre per quelli al di sopra dei 28mila euro nessun beneficio.

Oltre alle famiglie trarranno qualche beneficio anche le imprese, con la riduzione dell'Irap dal 3,9% al 3,75% quest'anno ed al 3,5% nel 2015. In cambio c'è una nota dolente, vale a dire il ripristino dell'IMU sui fabbricati rurali e i beni strumentali, misura che era stata dedicata alle imprese con magazzini.

Quali saranno le coperture? Su questo aspetto la contrattazione è ancora aperta, tanto che ieri il Premier Matteo Renzi e il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan sono rimasti gomito a gomito per tutto il pomeriggio. A quanto trapela, vi dovrebbe essere una accelerazione del taglio alle auto blu la cui spesa dovrebbe ridursi del 70% rispetto al 2011, oltre ad una rinegoziazione delle forniture alla PA che dovrebbe garantire risparmi pari al 5%. Altre misure di spending review riguarderebbero tagli alla difesa (circa 200 milioni), risparmi in illuminazione pubblica, eliminazione del PRA e, soprattutto, un tetto agli stipendi dei manager pubblici, con la previsione di quattro fasce di reddito, la più alta delle quali riguarda i 238mila euro già indicati (equivalenti alla retribuzione del Presidente della Repubblica).

Previsti anche tagli alla sanità per 868 milioni quest'anno e 1,5 miliardi nel 2015, mediante riduzione dei finanziamenti alle regioni e province autonome. Una misura questa che farà certo discutere, dato l'immediato impatto sui servizi al cittadino e considerati i ripetuti tagli degli ultimi anni.
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